La farsa del Muos, restano chiusi i cancelli della base Usa di Niscemi

La telenovela del Muos di Niscemi si arricchisce di un nuovo ‘esaltante’ capitolo. Ieri, infatti, è saltata quella che doveva essere la visita dei No Muos alla base USA di c.da Ulmo, che da ora in poi chiameremo la base dei misteri. I cancelli sono rimasti chiusi, come lo sono sempre stati, pure per i tecnici dell’Arpa.

Che è successo? Come sappiamo, ieri, era previsto in incontro con il console Usa, Donald Moore, in quesi gorni in Sicilia per convincere tutti che il Muos non sarà nocivo per la  salute dei cittadini, all’interno dell’area militare della Marina americana.

La notizia aveva suscitato entusiasmo: per la prima volta dei civili avrebbero potuto vedere cosa succede lì dentro.  E, invece, vedi caso, non è andata così.

Come mai? C’è chi parla di un equivoco, ovvero che i No Muos, avrebbero capito male…

Fatto sta che alle 15.00, ora prevista per l’inizio della riunione, la delegazione era al completo, c’erano i rappresentanti del Consiglio Comunale, i rappresentanti dei Comitati No Muos e c’erano i tecnici fatti venire apposta da Catania. C’erano anche tanti cittadini che aspettavano risposte precise da questa “spedizione” all’interno della base. Ma la “spedizione” non c’è stata.
Il Console Moore, accompagnato dai due onorevoli Giampiero Trizzino (presidente della 4° commissione Territorio e Ambiente dell’Ars) e Antonio Venturino (vicepresidente dell’Assemblea Regionale) è arrivato alle 16.15 e la visita al consiglio Comunale di Niscemi si è protratta talmente a lungo che sono svaniti i tempi per raggiungere la base. Ce lo aspettavamo? Direi di si.

Dunque un nulla di fatto, per quanto riguarda la visita alla base, mentre la riunione nell’aula consiliare del Municipio di Niscemi (in alto una foto dell’incontro)  è stata una sorta di replay della riunione dello scorso Venerdì a Caltanissetta. Tanti fischi all’arrivo di Moore. E, poi, dentro il Palazzo Comunale,  tutta scena. Tanti sorrisi e niente di concreto.
Abbiamo chiesto a Gaetano Impoco attivista del Movimento No Muos Sicilia ma anche ricercatore, di darci la sua idea di questi incontri con il rappresentante degli Stati Uniti. 

 “E’ stato assolutamente chiaro che gli Usa spingono per farci accettare una “resa” qualora gli studi dessero esito favorevole all’istallazione. E’ stato detto più volte che, in merito alle nostre rivendicazioni o ai nostri dubbi sulla procedura di valutazione, dovremo rivolgerci al nostro Governo e gli USA si impegnano ad accettare l’esito del lavoro della commissione. Questo in parole povere vuol dire che se le
misurazioni daranno valori maggiori di quelli previsti dalla normativa
italiana (6v/m), loro li adegueranno secondo le procedure previste
dall’Italia.
“La mia impressione, condivisa da molti, – sottolinea Impoco- è che ci stiano cacciando in un imbuto. Abbiamo lottato per conoscere la verità sull’impatto di questi sistemi sulla salute e abbiamo ottenuto una commissione scientifica in merito. Qualora la commissione decretasse che gli impianti non sono nocivi, dovremo accettare l’esito e ritirarci. Questa è una proposta irricevibile, la salute è solo uno degli aspetti di questa battaglia, non possiamo accettare che si tralascino altre questioni altrettantto fondamentali come l’ambiente e la vocazione pacifista della nostra gente”. Cosa bisogna fare allora?

“Bisogna subito studiare un metodo per uscire dall’angolo- dice a LinkSicilia Impoco. Che aggiunge: “Nel frattempo, dovremo cercare di far inserire in commissione almeno il prof. Levis eil prof. Cottone (l’inquinamento da idrocarburi, infatti, è completamente trascurato). Il prof Zucchetti ancora oggi non ha ricevuto la sua nomina. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.”

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