Nell'operazione Stammer della Dda di Catanzaro c'è anche Palermo. È qui che risiedono i tre indagati siciliani. In particolare il 33enne Angelo Rizzuto mantiene rapporti stabili con la cosca di Vibo Valentia che organizza l'arrivo di ottomila chili di cocaina
La droga della ‘ndrangheta, legami con Palermo I numerosi viaggi tra il capoluogo e la Calabria
Viaggi costanti tra Palermo e la Calabria. Nella mega operazione che ha smantellato un traffico internazionale di cocaina dalla Colombia all’Italia, gestito dalla ‘ndrangheta, c’è anche un capitolo dedicato al capoluogo siciliano. Dove le cosche di Vibo Valentia avrebbero dei fedeli acquirenti di droga.
Nell’operazione
Stammer, scattata lo scorso 24 gennaio sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e che ha diversi filoni siciliani, sono tre i soggetti palermitani indagati: Calogero e Angelo Rizzuto, padre e figlio, e la moglie/madre Anna Palazzo. L’unico a essere arrestato è il più giovane, accusato di essere acquirente abituale di cocaina dall’organizzazione ‘ndranghetista per la piazza di Palermo.
Secondo gli inquirenti, Angelo Rizzuto tiene contatti costanti con il gruppo di
Salvatore Pititto, reggente dell’omonima cosca che opera nella zona di Mileto (Vibo Valentia), colui che guida la trattativa con i colombiani per l’importazione di otto tonnellate di cocaina dal Sudamerica e relaziona tutto al capomafia Filippo Fiarè. Il palermitano Rizzuto avrebbe trascorso due settimane in Calabria per prendere accordi. Nel corso delle indagini viene ricostruito che prima acquista una partita di droga – non quantificata – che risulta di pessima qualità. E se ne lamenta, usando parole in codice, via sms: «Gli eri (ieri) in quel ristorante o mangiato malisso eo fatto brutta figura con mia sorella». E ancora: «Neanche io me la spettavo perche nel ristorante precedente il mangiare era squisito».
Per questo la restituisce ai calabresi, inviando i genitori a San Giovanni di Mileto. Ma quando il corriere della cosca torna in Sicilia per recapitare la nuova ordinazione, viene
fermato dalla Finanza al casello autostradale di Termini Imerese e i due chili e mezzo di cocaina sequestrati. Da qui la necessità per i rappresentanti della cosca Pititto di raggiungere Palermo, recuperare i soldi persi e intavolare nuove trattative. Dunque i viaggi, sull’asse Calabria-Palermo, sottolineano gli investigatori, continuano.
Nella foto uno degli incontri tra Rizzuto e gli emissari della ‘ndrangheta a Palermo.
Sia Angelo Rizzuto, 33enne, che il padre Calogero, 65 anni, hanno
precedenti per droga e non risulterebbero affiliati a Cosa Nostra. Ma gli investigatori vogliono accertare se dietro di loro si nasconda qualcun altro. Anche perché, come spiega l’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia, la droga viaggia ormai in maniera stabile sull’asse Calabria-Palermo.
Il documento sottolinea, infatti, come dalle inchieste più recenti emerga «che la ndrangheta può contare su
due canali per il traffico di stupefacenti verso la Sicilia: uno facente capo alla famiglia mafiosa palermitana di Corso dei Mille (in particolare al clan Tagliavia-Lo Nigro)». L’altro invece porta a Vittoria, altra città siciliana che torna anche nell’operazione Stammer.