La Corte dei Conti all’assalto dei dirigenti ‘esterni’ alla Regione siciliana. I casi di Patrizia Monterosso, Romeo Palma e Marco Lupo

SOTTO ACCUSA LA PASSATA GIUNTA LOMBARDO. MA I ‘BORDELLI’ SI ANNUNCIANO PURE PER CROCETTA & COMPANY. CI SI CHIEDE: L’INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA CONTABILE RIGUARDA TUTTI DIRIGENTI ‘ESTERNI’ ALL’AMMINISTRAZIONE? IN QUESTO CASO PREPARIAMOCI AD ASSISTERE A UN’ECATOMBE

La notizia non ci stupisce. Anche perché LinkSicilia, da quando è in rete, ha sempre manifestato dubbi sul ricorso ai dirigenti ‘esterni’ alla Regione siciliana. Il riferimento non è soltanto ai dirigenti generali – oggetto, oggi, di un’indagine della Corte dei Conti – ma di tutti i dirigenti esterni all’amministrazione regionale.

Ieri sera si è sparsa la notizia delle indagini avviate dalla Procura generale della Corte dei Conti sulle nomine dei dirigenti ‘esterni’ alla Regione. Sarebbero già primi i primi 14 avvisi di comparizione.

I fatti contestati dalla magistratura contabile riguardano, per ora, la passata Giunta regionale retta da Raffaele Lombardo. Nell’inchiesta sono finiti il dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione, Romeo Palma, l’allora dirigente generale per le Attività produttive, Nicola Vernuccio, l’allora dirigente generale del dipartimento dell’Energia, Rossana Interlandi, l’allora dirigente generale dell’Agenzia regionale per l’Impiego, Rino Lo Nigro, l’allora dirigente generale del dipartimento della Pubblica Istruzione, Patrizia Monterosso (oggi segretario generale della presidenza della Regione), l’allora dirigente generale dell’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, l’allora dirigente generale del dipartimento per la Pesca, Gian Maria Sparma, l’allora dirigente generale dell’assessorato alla Salute, Maurizio Guizzardi e l’allora dirigente generale del dipartimento regionale per le attività sanitarie, Mario Zappia.

Il presunto danno contestato dal procuratore della Corte dei Conti, Giuseppe Aloisio, come si legge negli inviti a comparire appena notificati, è di 2 milioni e 60 mila euro. A restituire la somma nelle ‘casse’ della Regione vengono chiamati i componenti della passata Giunta di Raffaele Lombardo. E cioè:; lo stesso Lombardo e gli assessori regionali Gaetano Armao, Giovambattista Bufardeci, Mario Centorrino, Caterina Chinnici, Michele Cimino, Giovanni Di Mauro, Luigi Gentile, Nicola Leanza, Pier Carmelo Russo, Massimo Russo, Antonino Strano, Marco Venturi e il dirigente capo di Gabinetto Antonino Scimemi.

Il motivo per il quale la Corte dei Conti contesta il ricorso ai dirigenti generali esterni è semplice: prima di chiamare dirigenti ‘esterni’ all’amministrazione il Governo deve verificare se tali posti possono essere occupati da personale interno alla stessa amministrazione.

Supponiamo che l’ex presidente e gli ex assessori, nel difendersi dalle accuse formulate dalla Procura della Corte dei Conti, proveranno a dimostrare che il ricorso ad ‘esterni’ è stato legittimo. La strada, per loro, si annuncia tutta in salita. Perché tra i dirigenti ‘esterni’ nominati dalla Giunta Lombardo, con rispetto parlando, non ci sembra ci siano dei geni. Anzi, ci sono state nomine molto contestate. Come quella di Romeo Palma, del quale ricordiamo le sue peripezie per iscriversi all’Ordine degli avvocati.

Per Palma, tra l’altro, la vicenda nella quale si ritrova coinvolto, visto che su di lui stanno indagando suoi colleghi: l’attuale dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione (Palma, per la cronaca, è stato confermato al suo posto dall’attuale Governo regionale retto da Rosario Crocetta) è un magistrato della Corte dei Conti.

Che dire di questa storia? Due considerazioni.

Prima considerazione. L’inchiesta della Corte dei Conti non potrà non avere refluenze sull’attuale Governo della Regione. Perché se dovesse essere provata l’inopportunità di ricorrere a dirigenti ‘esterni’ in presenza di professionalità interne all’amministrazione regionale (elemento, questo, sul quale, a nostro sommesso parere, non ci sono dubbi), ebbene, anche la Giunta Crocetta verrà chiamata a rispondere degli stessi fatti.

Sempre per la cronaca, infatti, l’attuale esecutivo regionale, oltre ad aver confermato il già citato Palma all’Ufficio Legislativo e Legale, ha confermato Patrizia Monterosso quale segretario generale della presidenza della Regione (è la prima volta, nella storia dell’Autonomia siciliana, che la più alta carica amministrativa dell’amministrazione regionale viene affidata a un ‘esterno’) e ha nominato Marco Lupo al vertice del dipartimento regionale per l’acqua e i rifiuti (per essere precisi, Lupo, in questo momento, è anche il Commissario unico di tutte le ‘operazioni’ della Regione in materia di rifiuti).

Seconda considerazione.

Non abbiamo ancora capito se l’inchiesta della Procura della Corte dei Conti riguarda solo i dirigenti generali dei dipartimenti ‘esterni’ alla Regione o tutti i dirigenti ‘esterni’ alla Regione. Nel primo caso, siamo davanti a fatti gravi, ma circoscritti a un ristretto numero di persone. Nel secondo caso – cioè nel caso in cui l’inopportunità delle nomine riguardi tutti i dirigenti ‘esterni’ all’amministrazione regionale – si aprirebbe, finalmente, un capitolo di chiarezza in una vicenda che, da anni, va avanti nella pressoché totale ‘oscurità’ amministrativa.

La Regione siciliana – i Governi ella Regione siciliana, compreso l’attuale di Rosario Crocetta – si sciacquano spesso la bocca con la parola “trasparenza”. Ma di ‘trasparente”, nell’incredibile vicenda dei dirigenti ‘esterni’ all’amministrazione regionale non c’è proprio nulla.

LinkSicilia si è occupato spesso di questi ‘fortunati’ dei quali, sempre nel nome della ‘trasparenza’, non si conosce nemmeno il numero. Di questa storia dei dirigenti regionali ‘esterni’ all’amministrazione regionale è nota solo l’assurdità, l’arroganza e la protervia con le quali la classe politica siciliana tratta la cosa pubblica come un fatto esclusivamente privato.

La Regione siciliana, grazie alle follie della legge regionale n. 10 del 2000, si trova già con mille e 800 dirigenti, oggi quasi tutti senza contratto (la metà di questi, ancora per la cronaca, non ha mai svolto incarichi dirigenziali).

Ebbene, a fronte di un numero già esagerato di dirigenti (quando, nel 2000, si approvò la legge 10, si scoprì che, per qualche mese, la Regione siciliana aveva più dirigenti di tutta la Francia!), i Governi regionali – compreso il Governo attuale – hanno sempre trovato del tutto normale nominare dirigenti ‘esterni’ all’amministrazione, senza rendere noto il numero, i nomi dei ‘fortunati’ e, soprattutto, le retribuzioni.

Il ‘caso’ è scoppiato, per caso, ad inizio di questa legislatura, quando l’onorevole Antonio Venturino, oggi vice presidente dell’Ars, allora ancora esponente del Movimento 5 Stelle, ha chiesto conto e ragione di questo folto gruppo di ‘fortunati’. Si è trattato solo di un ‘attimo’: perché Venturino è stato messo subito a tacere. Tant’è vero che, anche da vice presidente dell’Ars, non ha mai più sollevato tale questione.

E’ arrivato il momento di fare chiarezza su questo scandalo? Solo la Corte dei Conti può scoperchiare questa ‘pentola’.

 


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