La Cittadella Universitaria: fulcro del divertimento

La serata dedicata alla musica e ai gruppi emergenti ha dato i suoi frutti, l’organizzazione del collettivo TiroMancino è stata impeccabile, ci ha stupiti. Era tutto pronto, tutto ciò a cui si doveva pensare non è mancato: il cibo, le birre, qualche gadget e naturalmente della buona musica. Il Collettivo ha impreziosito il concerto ulteriormente esponendo, tra una canzone e l’altra, quali idee li spingevano verso una manifestazione giovanile così complessa nella sua struttura, sottolineando pubblicamente quanto l’ateneo tenga alle iniziative esclusivamente giovanili… praticamente niente. Una rappresentante del Collettivo ha dichiarato che in tutto l’ateneo si sono raccolti solo  200 euro.

Nonostante questi “intoppi” possiamo affermare con sicurezza la riuscita della serata, abbiamo ascoltato tutte le canzoni dei gruppi e abbiamo ballato, scherzato, insomma ci siamo divertiti. C’è chi pensa che per far divertire i giovani chissà cosa ci voglia, invece non è affatto cosi: un palco, alcuni strumenti e voglia di ascoltare. Occorre solo trovare chi ci aiuta in queste imprese, ma nemmeno l’Università, motore della nostra cultura e punto di incontro/scambio tra giovani, prova a sostenerci.

I gruppi che hanno movimentato la serata sono stati (in ordine di apparizione) gli Alchera, i Drop e infine i Fiaba con i loro coreografici strumenti. Questi ultimi hanno contribuito notevolmente alla serata, dalla loro prima canzone in poi c’è stato un visibile miglioramento nella partecipazione al concerto. In ogni caso l’affluenza non è mai mancata, c’era tanta gente, arrivata li solo per la curiosità, niente di più. Questo era probabilmente uno degli obiettivi che il Collettivo si era proposto e senza difficoltà si è raggiunto.

Ovviamente la delusione per il mancato sostegno economico da parte del Comune e dell’Ateneo resta ferma nella sua posizione, ma qui a Catania come in Italia, lo sappiamo tutti, tante cose non funzionano, i giovani sono pieni di idee e raramente vengono sostenuti. Pertanto evviva la buona musica e tutte le manifestazioni giovanili che abbiano come primo intento quello del divertimento sano e della protesta contro un sistema che non vuole mai ascoltarci.

Mavie Fesco

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