La Cisl vuole salvare l’Amat con le strisce blu di Mondello e Sferracavallo…

Luciano Lama, Pierre Carniti e Giorgio Benvenuto, storici leader di Cgil, Cisl e Uil di un passato non lontano che sembra essere stato dimenticato, insegnavano che il Sindacato è tale se, in un Paese, sa guardare agl’interessi generali. Ecco, a proposito di Palermo e, in particolare, a proposito dell’Amat – l’Azienda che si occupa del trasporto pubblico e della manutenzione delle strade nel capoluogo dell’Isola – abbiamo la sensazione che gli amici della Cisl non stiano guardando all’interesse generale della città e dei cittadini, ma al ‘particulare’ di guicciardianiana memoria, anche se declinato nel sindacalismo di scuola corporativa.

Leggiamo, infatti, in un comunicato diramato dalla Cisl (e, in particolare, da Salvatore Girgenti Segretario regionale e Rappresentante Amat per la Fit Cisl): “Il Comune di Palermo non ha rinnovato per il terzo anno consecutivo all’Amat l’autorizzazione per la gestione delle strisce blu nelle due località balneari della città, Mondello e Sferracavallo. Siamo preoccupati per l’Azienda”, perché “la mancata autorizzazione comporta una perdita di circa 700 mila euro e a questo si aggiungono gli scarsi introiti legati ai pass auto”.

“Il Comune infatti – leggiamo sempre nel comunicato della Cisl – ne ha già autorizzato ben 22.500 mila ai residenti, che pagano una cifra esigua alla stessa amministrazione comunale e ben 17 mila gratuiti per gli invalidi. E’ un servizio dunque per il quale l’Azienda non ha incassi, ma solo costi relativi al personale”. “L’Amat è senza bilancio – prosegua la nota della Cisl – il piano industriale non è stato approvato, l’Azienda è in agonia. Chiediamo l’intervento dell’assessore alle Partecipate, Tullio Giuffré”.

Per la Cisl, “la mancata autorizzazione alla gestione delle strisce blu nelle località balneari può provocare l’acuirsi della crisi economica dell’Azienda con pesanti conseguenze sul futuro della ex municipalizzata”.

Sfuggono alcuni ‘particolari’. Il primo ‘particolare’ è che i cittadini di Palermo sono già vessati da tasse e imposte che, spesso, non sanno come pagare. Non solo. A proposito di quelle comunali, i palermitani pagano più di quanto si paga nel Centro Nord Italia per avere in cambio servizi pessimi.

E’ il caso della Tarsu, una Tassa salatissima che i cittadini di Palermo pagano per avere l’immondizia nelle strade e la discarica di Bellolampo che inquina le falde acquifere e l’aria.

Il secondo particolare che sfugge agli amici della Cisl è che, a Palermo, il 50 per cento e forse più delle strisce blu per i parcheggi sono illegittime.

Il Comune non può riempire di strisce blu la città. In base alla normativa che regola questo particolare settore della vita pubblica, accanto ai parcheggi a strisce blu, l’amministrazione comunale deve garantire la presenza di parcheggi liberi. Principio che in molte aree della città – soprattutto al centro – non viene rispettato. Questione che dovrebbe essere affrontata dal Consiglio comunale.

Non ci convince, poi, l’accenno ai pass auto per Mondello e Sferracavallo. Forse i residenti di Mondello e Sferracavallo non hanno diritto al pass? Oppure c’è qualcos’altro? In questo secondo caso, non è al Comune che la Cisl dovrebbe rivolgersi.

Ancora meno convincenti le considerazioni sui pass auto per gl’invalidi. Nemmeno loro hanno diritto al pass auto? O, anche in questo caso, c’è qualcos’altro?

Diciamo la verità, cari amici della Cisl: l’Amat – che peraltro non assicura un grande servizio alla città, né per il trasporto pubblico, né, tanto meno, nella manutenzione delle strade (il cui stato e letteralmente penoso e non degno di una città civile) – ha intruppato un sacco di personale senza concorso e, adesso, non sa come pagarlo.

L’idea di far pagare ai palermitani, già stremati dalle tasse di Monti e dello stesso Comune di Palermo, il costo delle politiche sbagliate in materia di personale nelle Aziende finto-privatizzate tipo Amat, Amia e via continuando, è improponibile. Anche perché i siciliani hanno ormai capito che è in corso il tentativo, da parte di Stato e Regione, di scaricare sui cittadini il costo dei precari. Cosa che, lo ripetiamo, è improponibile.

Non è vessando i cittadini con le strisce blu (peraltro in buona parte illegittime) e con altri balzelli che si risolve il problema del personale delle Aziende ‘privatizzate’ con i soldi del Comune di Palermo.

Lo scorso aprile il Governo nazionale ha tagliato al bilancio della Regione 800 milioni di euro. Soldi tolti alla Sicilia non per risanare l’Italia, ma per alimentare le banche fallite e la finanza speculativa.

Quando questo è avvenuto non abbiamo sentito lamentele da parte della Cisl e di altri sindacati. Eppure con quei soldi si sarebbe potuto intervenire per i precari e anche per l’Amat. Ma nessuno ha parlato.

Adesso la Cisl vorrebbe dalle strisce blu di Mondello e di Sferracavallo i soldi per pagare l’Amat? Cari amici della Cisl, se ancora non l’avete capito, nelle tasche di palermitani, come si dice dalle nostre parti, piccioli un ci nnè chiù…

Insomma: non si può pensare di far pagare ai cittadini il costo del personale in esubero di Aziende che, almeno sulla carta, non state privatizzate non per farle diventare competitive, ma per intruppare personale che, adesso, non si sa come pagare. Non funziona così.

Come dicevano Lama Carniti e Benvenuto, il Sindacato deve guardare agli interessi generali. Le famiglie e le imprese di palermo sono ridotte male. Pensare a nuovi balzelli per pagare il personale in eccesso è improponibile. Non è con queste proposte che si fanno gli interessi generali di una grande città.

 


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