La Cisl: salvare il posto di lavoro ai 519 lavoratori che operano nelle scuole di Palermo

IERI ABBIAMO SALVATO IL GOVERNO LETTA: QUEL GOVERNO CHE STA GETTANDO IN MEZZO ALLA STRADA MIGLIAIA DI PERSONE

“La situazione è ormai emergenziale, le famiglie non ricevono più un minimo sostentamento economico da troppi mesi, bisogna intervenire , per questo chiediamo la convocazione di un apposito tavolo in Prefettura a Palermo, alla presenza dei dirigenti del ministero alla Pubblica Istruzione, per approfondire la vertenza dei 519 collaboratori scolastici di Palermo e provincia e individuare così soluzioni idonee per garantire il diritto allo studio e il diritto alla retribuzione dell’attività lavorativa prestata”.

Ad affermarlo sono Mimmo Milazzo, Segretario Cisl Palermo Trapani e Francesco Amato, Segretario Felsa Cisl Palermo Trapani, intervenendo sulla vertenza dei 519 lavoratori delle cooperative convenzionate sin dal 2000 e ininterrottamente fino al 31 dicembre 2013 con l’Ufficio Scolastico Provinciale, senza retribuzione ormai dal mese di marzo.

Salgono i toni della polemica. I lavoratori sono esasperati dopo aver appreso, da fonti del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’intento di non versare i fondi a loro destinati.

“Il Ministero ha invitato l’Ufficio scolastico provinciale a sciogliere i contratti, non possiamo consentire che oltre 500 famiglie vengano abbandonate così”, sottolineano di sindacalisti della Cisl.

“A soffrire sono anche gli istituti scolastici di ogni ordine e grado per via dell’assenza di queste fondamentali figure. E per il loro futuro – concludono Milazzo e Amato – è necessario individuare il percorso legislativo idoneo che garantisca la prosecuzione dell’attività lavorativa degli ex Lsu e la loro stabilizzazione con una normativa che ha consentito l’inquadramento di analoghe figure professionali dei comuni siciliani grazie alla legge finanziaria del 2007”.

NOTA A MARGINE

Non per farci i fatti della Cisl siciliana, che in questo periodo fa veramente sindacato non guardando in faccia nessuno, ma solo l’interesse dei lavoratori, com’è giusto che sia. Ma proprio per questo sarebbe più che mai opportuna una presa di posizione netta e ferma contro l’attuale Governo nazionale che sta massacrando i lavoratori.


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