La Catania by night che si (s)veste di erotismo/parte II

Il nostro viaggio notturno nel mondo del sesso continua. A marzo ci siamo occupati di locali a luci rosse, di lap dance, di onorari delle ragazze che si esibiscono e di chi organizza queste serate. Cifre elevate guadagnate in poche ore, clienti che mettono mano al portafoglio, oltre che per pagare il biglietto di ingresso, anche per chiacchierare con le ragazze che li intrattengono sedute al tavolo o per ammirarle in una danza sensuale eseguita unicamente per loro.

Single, fidanzati o con la fede al dito, con gli amici o da soli, i signori uomini si recano periodicamente nel night club, nei quali per diventare soci basta esibire il documento e pagare una quota, e con il tesserino, nel quale c’è scritto qualcosa come club enogastronomico, sport e trattenimenti, fatto ad hoc per fidanzate e mogli che non potrebbero mai sospettare qualcosa, si ha libero accesso. 

Noi, con la nostra fonte, che da 17 anni organizza serate nei locali notturni, abbiamo approfondito il discorso, per sapere qualcosa di nuovo, incontrandola nel cuore della notte, quando cioè è abituata a lavorare.

Come va in questo periodo?
“Da marzo in poi lavoro tantissimo, questo è un periodo molto pieno. Sono stato anche fuori, al Nord, dove fare l’ organizzatore di questo tipo di serate è accettato maggiormente rispetto al sud Italia.  Qui ho più difficoltà, ancora siamo indietro.”

Ma i tuoi lo sanno che fai questo lavoro?
“Mia madre no, mio padre forse lo ha capito, ma non mi dice niente. Non ne abbiamo parlato mai apertamente.”

Visto che lavori anche fuori dalla Sicilia, quali sono le novità del momento?
“Quello che si sta vedendo – grosso modo tra dicembre 2004 e gennaio 2005 – è la coppia (uomo e donna si intende) che fa sesso sul palco. Tutti i clienti stanno seduti ai tavoli e mentre bevono un alcolico o mangiano qualcosa, guardano lo spettacolo.”

Come si svolge una serata tipo?
“Il pubblico che va ad assistere a questo tipo di spettacoli è sia maschile, che femminile. Non siamo al Sud, dove al 100% la clientela è maschile. Il prezzo del biglietto è sulle 20 – 30 euro a testa. Lo spettacolo inizia con l’entrata in scena di lui, che si esibisce riscaldano gli “animi“ delle clienti. Dopo tocca a lei, che pensa ad “accendere il fuoco” tra la clientela maschile e poi i due si uniscono appassionatamente in un amplesso – o almeno così fanno sembrare – sul palco.”

E questa è l’ultima moda?
“Sì. Sai, ormai nei locali notturni hanno fatto di tutto. La coppia che fa sesso si vede da Napoli in su e i guadagni, come puoi immaginare, sono altissimi. I tipi che si esibiscono prendono 2000 euro a serata.”

Negli Usa c’è la moda del “peep show”: in sostanza i clienti guardano una coppia che fa sesso dietro un vetro…
“Sì, ma qui è diverso, per la disposizione dei locali e perché questo genere di spettacoli sono iniziati da poco.”

Ci hai detto che per te lavorano ottanta ragazze. Ma sono più le italiane o le straniere?
“Beh, le straniere ovviamente. Mettere in regola chi fa questo tipo di spettacoli, magari come badanti, è semplice. Puoi immaginare benissimo come questo giro sia organizzato. Al  loro arrivo in Italia sanno già dove andare a dormire e con chi farle incontrare, perché chi gestisce il locale provvede anche a procurargli l’alloggio, senza far pagare loro le spese, naturalmente.”

Ma non è che con tutti i soldi che guadagnano si danno alla pazza gioia?
“Dipende. Se sono brave e si sanno gestire, riescono a mettere i soldi da parte anche per mandarli a casa. Sai, alcune di queste ragazze hanno figli e vengono da paesi poveri, come i paesi dell’Est. Per loro l’Italia è un sogno. Ma non tutte ce la fanno: alcune li sprecano in gioielli e vestiti senza pensare che non sempre questo lavoro gli potrà andare bene o gli garantirà un futuro.”

Infatti, il bel fisico, tra palestra e centro estetico, prima o poi cede anche per loro, no?
“Esattamente, quando arrivano a 35 anni sono considerate “vecchie” per questo lavoro. Se sono fortunate si sposano con qualche cliente che hanno conosciuto nei vari locali in cui hanno lavorato. Il loro target è l’uomo con i soldi che le mantenga e le tratti bene. Se invece non ci hanno saputo fare e non sono state lungimiranti, si ritrovano senza soldi e senza “sistemazione”.”

E capita loro spesso che lo trovino? 
“A volte sì. Ma comunque è rischioso ronzare attorno ai clienti che si incontrano nel locale durante lo spettacolo perché molte volte sono agenti in borghese che non vogliono far altro che indurre la ragazza a cadere nella loro trappola. Ossia vogliono capire se hanno davanti una prostituta, incitandola ad andare oltre, dentro o fuori il locale.”

Succede frequentemente?
“A me personalmente no, perché io quando scelgo le ragazze che devono lavorare per  me, mi accerto che non siano prostitute. Ma a volte le ragazze non riescono a capire che devono stare molto attente ed evitare di puntare per tutta la sera lo stesso cliente. Tra l’altro, il biglietto lo hanno pagato anche gli altri clienti, non solo il cliente che piace a loro. Io dopo tanti anni che faccio questo lavoro, capisco subito se il cliente che mi trovo davanti è un poliziotto o uno che può dare fastidio alla ragazza e le metto in guardia prima che si esibiscano.”

 

La Catania by night che si (s)veste di erotismo/parte I

Melania Mertoli

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