Il Parlamento autonomista catalano ha approvato, con larga maggiornza, la Dichiarazione di Sovranità, che consacra la regione spagnola quale soggetto giuridico e politico sovrano.
Ieri sera, con 85 voti favorevoli e 41 contrari, la Catalogna ha tracciato la roadmap verso la sua Indipendenza dallo Stato spagnolo.
La Declaracion de Soberania, che vi abbiamo illustrato in questo articolo, pur non avendo effetti giuridici immediati, di fatto, segna il cammino che condurrà al referendum per la separazione da Madrid, in agenda per il 2014. La data non è contenuta nel documento approvato ieri, probabilmente per non innervosire troppo le istituzioni spagnole che hanno promesso battaglia contro la vocazione indipendentista dei catalani. Ma, nel testo, si legge a chiare lettere che saranno implementate tutte le azioni necessarie affinché sia riconosciuto a Barcellona il diritto di decidere sul futuro dei catalani, pur ribadendo la volontà di dialogare con Madrid e con le istituzioni europee.
Per Oriol Juqnueras, leader di lEsquerra Republicana de Catalunya (Erc), partito independentista di centrosinistra, che ha vinto le elezioni regionali dello scorso novembre, l’approvazione della Dichiarazione di Sovranità è la vittoria della democrazia e della supremazia della volontà popolare contro qualsiasi imposizioni di altre istituzioni o di altre nazioni.
Barcellona in queste ore è in festa. Due milioni di catalani erano scesi in piazza, lo scorso settembre, per chiedere la seprazione da uno Stato, schiavo della finanza europea e da sempre restio a concedere l’autonomia tributaria che garantirebbe alla Catalogna un destino più florido (non va dimenticato che Madrid ha usato le armi per soffocare la causa indipendentista dei Paesi Baschi).
Una data quella di ieri che sarà ricordata dalla storia, alla faccia dei giornali europei, che imprudentemente (e strumentalmente), all’indomani delle elezioni di novembre, avevano cantato il de profundis alla causa separatista dei catalani.
Dalla Catalogna l’ennesima lezione per la Sicilia, che pur avendo un Parlamento autonomista, ancora si piega ad uno Stato, quello italiano, che ha massacrato le prerogative statutarie e che, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, ha rapinato l’Isola delle sue risorse. (foto tratta da ElPais. com)
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