Un incontro – e delle analisi – su quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza. Domenica 7 luglio in piazza Federico di Svevia (piazza dei Libri), a Catania, si terrà un incontro con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni unite sui Territori palestinesi occupati. Insieme al giornalista Christian Elia, Albanese ha scritto il libro J’accuse […]
J’accuse, a Catania un incontro con la relatrice speciale Onu sui Territori palestinesi occupati
Un incontro – e delle analisi – su quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza. Domenica 7 luglio in piazza Federico di Svevia (piazza dei Libri), a Catania, si terrà un incontro con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni unite sui Territori palestinesi occupati. Insieme al giornalista Christian Elia, Albanese ha scritto il libro J’accuse – Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l’apartheid in Palestina e la guerra. La postfazione è della filosofa Roberta De Monticelli, il volume è edito da Fuoriscena Libri. Dialogheranno con l’autrice Sharif Hamad – giovane palestinese che porterà una testimonianza diretta di ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza – e Marta Bellingreri, giornalista e ricercatrice.
L’incontro inizierà alle 19 e nel corso della serata verranno lette anche alcune poesie di autori e autrici palestinesi, con l’accompagnamento musicale di Mahnoud Hamad, compositore e musicista palestinese. L’iniziativa è promossa e realizzata dall’associazione culturale Gammazita in collaborazione con i Catanesi solidali con il popolo palestinese e ha la finalità di analizzare – attraverso il diritto, con dati e rapporti – «storia e ragioni del conflitto che sta lacerando la Palestina e il mondo intero», dice Gammazita in una nota. «”La verità prima di tutto” – continua l’associazione – è l’inizio del più famoso J’Accuse della storia moderna, quello di Émile Zola. La verità prima di tutto è anche il movente che ispira J’Accuse di Francesca Albanese e di Christian Elia, saggio che raccoglie la preziosa testimonianza della relatrice speciale Onu sui Territori palestinesi occupati da Israele dal 1967».
«Attraverso il lavoro svolto da Francesca Albanese in Palestina – dice Gammazita – e confluito in tre rapporti internazionali – presentati rispettivamente nell’ottobre 2022, nel luglio e nell’ottobre 2023 – è possibile documentare in maniera incontestabile l’affermarsi di una condizione di apartheid e di occupazione neocoloniale con migliaia di vittime». Francesca Albanese è giurista e accademica, specializzata nei diritti umani e in questioni relative ai rifugiati nel mondo arabo. «Nel 2022 – dice l’associazione Gammazita – è stata nominata relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati: è la prima donna nella storia a ricoprire questo incarico. In precedenza ha lavorato come esperta di diritti umani per l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e per l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e il lavoro dei rifugiati palestinesi».
Albanese è ricercatrice affiliata presso la Georgetown University, a Washington, negli Stati Uniti d’America. Il libro J’accuse – continua la nota dell’associazione – rappresenta quindi il bilancio di un ventennio di profonda conoscenza del territorio e impegno sul campo». Il libro «nasce prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 – dice la nota – in un momento in cui l’attenzione mediatica sulla situazione in Israele e nei Territori palestinesi era prossima allo zero» e «voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare» a chi lo leggerà «l’urgenza di un tema che non poteva essere ignorato, nonché uno strumento per orientarsi in una questione internazionale intricata, utilizzando il diritto».
«Dopo il brutale e intollerabile attacco di Hamas – e dopo la guerra conseguente su Gaza – l’attenzione mediatica su Israele e Palestina è diventata massima – prosegue la nota di Gammazita – eppure resta impantanata in contrapposizioni fuorvianti che impediscono la reale comprensione di una storia che non comincia di certo il 7 ottobre». Scopo dell’incontro del 7 luglio è «discutere – a partire dalle pagine del libro – di quello che sta accadendo in Palestina e in Israele, per aiutarci a capire ciò che i media occidentali non raccontano e che non vediamo – dice la nota – Ampio spazio verrà riservato anche alle domande da parte delle persone presenti». L’incontro si svolgerà all’aperto e a ingresso libero.