Italia a cinque stelle, Grillo chiude la kermesse Cancelleri: «Adesso dobbiamo vincere in Sicilia»

Nel pomeriggio il clou previsto è la telefonata tra Julian Assange, fondatore di Wikileaks Beppe Grillo, ma i riflettori sono tutti su Virginia Raggi. È la sindaca di Roma la più osannata nella seconda e ultima giornata di Italia a cinque stelle, la festa del Movimento cinque stelle sul prato del Foro Italico a Palermo. Raggi, che ieri ha dovuto dare forfait per gestire le vicende legate al crollo di una palazzina nella Capitale, è arrivata nel capoluogo siciliano, rinchiudendosi nell’ormai famoso hotel Posta, roccaforte grillina in questa due giorni. Lì ha potuto avere un incontro – durato circa un’ora e mezza – con Grillo e Davide Casaleggio. «Finalmente ci riuniamo dopo un anno – sono state le sue prime parole ai cronisti – Per noi è importante ritrovarci, raccontare delle belle esperienze». Intanto dal lungomare cittadino, dove sono iniziate le agorà, i leader del movimento si aggirano tra i gazebo e parlano con gli attivisti. Tra loro c’è anche Luigi Di Maio, che ha speso qualche parola sulle amministrative palermitane, previste per il prossimo maggio. «Governare la città di Palermo? – dice – Ci proviamo anche se qui hanno modificato la legge elettorale per provare ad escluderci e sabotarci». 

A condurre la kermesse oggi sarà Rosita Celentano. La figlia di Adriano si è presentata come un’attivista della prima ora. «Sono attivista da prima che nascesse il M5s – spiega – Conosco Beppe Grillo da tantissimi anni, una persona onesta. Ho moltissima stima e fiducia in questa pattuglia variopinta, ma vi pongo io una domanda: ma voi ce li vedete quelli che ci sono stati negli ultimi 50 anni al potere? Che hanno fatto?». A funestare la kermesse ci ha pensato il maltempo, con la pioggia che ha iniziato a battere il Foro italico, dove nel frattempo si sono aperti i lavori sul palco principale con l’alternanza tra rappresentanti cinque stelle e gruppi musicali in una sorta di Woodstock. E tra gli ombrelli è stata la volta di Virginia Raggi, accolta con un’ovazione dal pubblico, riparato sotto gli ombrelli. «Ci dipingono come una squadra di persone divise e invece siamo più uniti che mai. Ma come sapete c’è stata una emergenza a Roma e so che voi avreste fatto lo stesso – dice la sindaca scusandosi per l’assenza di ieri – Abbiamo tutto da ricostruire, abbiamo trovato una città devastata. I romani hanno dato prova di essere una comunita fortissima, in meno di un mese abbiamo raccolto 200 mila euro per le zone colpite dal terremoto dello scorso mese. Come cittadina ho sposato un progetto e lo sto portando avanti. È la nostra rivoluzione gentile per riportare la normalità all’interno delle istituzioni».

«Facciamo talmente paura – continua Raggi – che da quando siamo entrati a Roma non fanno altro che attaccarci. La cosa vergognosa è che è proprio il premier ad attaccarci, lo stesso Renzi che non ha rottamato nessuno. Invece coi vari verdini ci fa le leggi, quelle che fanno protestare studenti e professori. Possono usare le parole che vogliono, i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Se siamo qui dobbiamo ringraziare Beppe e Gianroberto, che hanno saputo trasformare la rabbia dei cittadini in qualcosa di positivo. Ciascuno di noi deve rendere concreto questo sogno. Abbiamo inziato qualche anno fa, eravamo un’idea. Poi siamo entrati nelle istituzioni, abbiamo preso due grandi città, Torino e Roma. Ora tocca a Palermo, alla Sicilia, all’Italia. Io non mollo, ma non dovete mollare neanche voi. Andiamoci a prendere Palermo, la Scilia e l’Italia.

Spazio anche per il sindaco di Ragusa, Piccitto. «Questa terra ha ancora speranza, lo ha dimostrato nei comuni in cui ci hanno dato fiducia. Ce l’ho con Giancarlo Cancelleri perché nel 2012 abbiamo perso le elezioni, consegnando la Sicilia al nulla più assoluto in questi anni. tutto questo non ce lo possiamo più permettere. Oggi nei nostri Comuni riusciamo a fare scegliere ai cittadini come spendere parte dei soldi delle pubbliche amministrazioni. I cittadini si accorgono di questa differenza, ora siamo pronti a prenderci la Regione». E Cancelleri: «Nonstante tutto orgogliosi di essere siciliani. forse oggi non è stato un caso che abbia piovuto, ha lavato via un po’ di quel fango in cui ci hanno fatto vivere. Tanta gente dubita che i cinque stelle possano essere in grado di governare questa regione. beh questa piazza è la risposta, sarà la nostra voce a cambiare questa regione. non sono mai stato fiducioso come adesso. ma non esistono uomini soli che cambiano una terra, saranno 5 milioni di siciliani a cambiare questa terra e allora sì che diremo che siamo orgogliosi di essere siciliani». 

«Il cambiamento – continua l’ex candidato alla presidenza della Regione – è la risposta alle domande delle persone dubbiose. la risposta è questa festa organizzata senza fondi pubblici, questa festa è organizzata da voi, è fatta coi soldi di ciascuno di voi. Mio padre si è sempre impegnato cercando di votare al meglio per cambiare questa terra. E li ha votati tutti. E non è cambiato mai niente. Quel qualcun altro che per una vita ho cercato che mi risolvesse i problemi ho scoperto che non c’era, perché ero io che dovevo cambiare le cose, che dovevo segnalare i problemi, che dovevo rimboccarmi le maniche. Sarà il governo dei cittadini a cambiare le cose, saranno le idee e le idee sono gratuite non servono soldi pubblici. Questo è il nostro tempo, è il tempo in cui la storia ci sta mettendo davanti una sfida importante. Noi dobbiamo vincere e poi da lì comincerà il lavoro più vero. Questo è il momento in cui dobbiamo metterci da parte tutti assieme per combattere la sfida dell’onestà».


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