La Palestina di duemila anni fa rivive all’interno delle suggestive grotte dell'area archeologica del Parco Forza in provincia di Ragusa. Nei giorni del 25, 26 dicembre e 1 e 6 gennaio, torna l'appuntamento con la rappresentazione della natività. «Tutta la comunità si dona a ogni singolo visitatore». Guarda le foto
Ispica, il presepe vivente più visitato in Sicilia Il regista: «Racchiude l’anima del Val di Noto»
Tre mesi di preparativi, due per la cura dei costumi, più di un centinaio i figuranti e gli attori, quaranta gli antichi mestieri, oltre 20mila spettatori. Anche quest’anno, si rinnova l’appuntamento con uno dei più grandiosi e visitati presepi di tutta la Sicilia. All’interno delle suggestive grotte naturali in prossimità del sito archeologico del Parco Forza torna a rivivere il presepe vivente di Ispica. L’evento – promosso dalla Promo Eventi col patrocinio gratuito del Comune di Ispica e la direzione artistica di Art Evolution – ripropone al visitatore nella date del 25, 26 dicembre e 1 e 6 gennaio, dalle 16,30 alle 20,30, un viaggio a ritroso nel tempo nella Palestina di due mila anni fa. «Celebriamo la ventesima edizione – commenta Angelo Di Rosa, presidente della Promo Eventi – con due novità. Innanzitutto, ci avvaliamo della collaborazione della Pro Loco per rivitalizzare il tessuto locale e programmare eventi anche in direzione turistica. E poi, per rendere ancor più verosimile l’ambientazione, abbiamo per la cura di costumi romani ed ebraici, tutti riprodotti artigianalmente a mano, la CostumArte di Villasmundo di Giuseppe Valenti e Ottavio Micieli».
La particolarità e l’unicità del presepe, che ne ha fatto una delle attrazioni più quotate della Sicilia, risiede nella sua suggestiva ambientazione fatta di grotte, cave, viottoli. «Una straordinaria scenografia naturale ideale per l’allestimento della sacra rappresentazione», spiega Giuseppe Guarnieri presidente Art Evolution. Meta di migliaia di visitatori l’anno, provenienti da tutta la Sicilia ma anche dell’Italia e dall’estero, propone uno spaccato realistico della vita ai tempi della nascita di Gesù. «Solo lo scorso anno, è stato visitato da oltre 21mila spettatori», sottolinea con orgoglio. Seguendo un incantevole itinerario che va dal centro storico all’area archeologica di Cava d’Ispica, tra scenari mozzafiato, degustazioni di prodotti locali e antiche botteghe, i visitatori verranno proiettati nel passato e rivivranno lo stupore e la meraviglia della Natività. Attori e figuranti proporranno quattro scene tratte dalla Bibbia e rievocheranno i mestieri della civiltà rurale di un tempo: bottaio, saponaro, stagnino, carrettiere, calzolaio. «A discrezione degli artigiani – aggiunge il presidente della Art Evolution – i fruitori avranno la possibilità di conoscere, toccare con mano e provare vecchi arnesi di lavoro e strumenti in disuso».
Novità da non perdere, soprattutto per gli amanti della fotografia, la possibilità di partecipare al concorso Come in un sogno per immortalare negli scatti i volti e i paesaggi di una storia universale che si tramanda da millenni. Ma il presepe vivente sarà anche l’occasione per conoscere luoghi e monumenti della città di Ispica. «I partecipanti che prenderanno parte al trekking urbano animato Facciamo 4 passi percorreranno le vie del centro storico e faranno tappa nei posti più suggestivi, allietati da musiche, pezzi teatrali, canti e balli», termina Guarnieri.
Leitmotiv della 20esima edizione è il sogno. «La nascita del Messia tra gli ultimi – chiarisce il regista Giovanni Peligra – diventa un sogno troppo bello per essere vero agli occhi di poveri ed emarginati. Incredibile e impossibile da credere che l’ordine di un mondo ingiusto possa essere ribaltato da un Dio incarnato che ha una predilezione per i bisognosi e che vuole salvare l’umanità a partire da loro». A differenza della narrazione dello scorso anno, dove prevalevano recitazioni corali e azioni dinamiche perché incentrata sul tema politico del messianesimo, questa nuova rappresentazione punta verso una dimensione privata e intimistica. «Le storie narrate da coloro che non hanno né voce né diritti – continua Peligra – si dipanano attraverso brevi monologhi e flussi di coscienza. La venuta del figlio di Dio, che decide di nascere nella povertà, riabilita gli indigenti e li rende testimoni dell’evento più grande della storia dell’umanità». Mendicanti, umili e pastori inviteranno i visitatori a vivere la medesima visione. «L’arrivo alla grotta per l’adorazione al bambino culminerà con Maria e Giuseppe che racconteranno ai presenti la loro esperienza. A presentare l’incipit, un personaggio simile a un fool shakespeariano, notoriamente considerato pazzo, che è l’unico a dire ciò pensa senza correre i rischi che la verità comporta».
Il presepe di Ispica è un evento irrinunciabile che attrae e affascina ogni anno un pubblico sempre più numeroso perché racconta un territorio e una comunità locale che da vent’anni partecipa alla rappresentazione della natività. «È come se tutta la città con le sue risorse, i suoi colori, sapori, odori, le sue bellezze umane e paesaggistiche si consegnasse a ogni singolo visitatore per lasciargli un’immagine di questa terra», conclude il direttore artistico. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il 380 759 86 26 o visitare il sito http://presepeviventeispica.com.