Si chiama ControcorrenteTv, sarebbe un canale social, ma per Ismaele La Vardera, deputato regionale e leader del neonato movimento Controcorrente, è una televisione, con tanto di programmi. Il suo Onorevoli Inchieste, promette di tirare fuori notizie che faranno «tremare i palazzi». D’altra parte La Vardera, ex inviato del programma Mediaset Le Iene, sa come si […]
La Vardera apre il suo canale d’inchiesta e attacca la stampa. L’esperto: «In politica altri esempi come Trump e Musk»
Si chiama ControcorrenteTv, sarebbe un canale social, ma per Ismaele La Vardera, deputato regionale e leader del neonato movimento Controcorrente, è una televisione, con tanto di programmi. Il suo Onorevoli Inchieste, promette di tirare fuori notizie che faranno «tremare i palazzi». D’altra parte La Vardera, ex inviato del programma Mediaset Le Iene, sa come si fa e sa utilizzare bene la comunicazione. «Un mezzo pericoloso ma necessario – lo definisce – Ci prenderemo lo spazio che spesso tv e giornali ci negano». Ma sarà una mossa così innovativa?
«Non è niente di nuovo, in politica ci sono tanti esempi – spiega a MeridioNews Simone Dei Pieri, esperto di comunicazione politica – Senza scomodare la politica locale, pensiamo a Donald Trump, che ha creato un suo social, o a Elon Musk che ne ha comprato uno. Ma la motivazione è tra l’altro sempre la stessa, la libertà di stampa, è questa la scusa più ricorrente, utilizzata anche da Trump, da Musk e persino da Silvio Berlusconi negli anni ’80 e ’90 nelle sue reti televisive. Alla fine è sempre comunque uno strumento di campagna elettorale». A livello locale ricordiamo diverse imprese editoriali da parte di politici. Una delle più recenti è quella che riguarda un’intera trasmissione televisiva all’interno del palinsesto di una tv privata palermitana dal titolo Ditelo a Figuccia, ideata e condotta dal deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia.
«Certo, non avrei utilizzato la parola tv, quando invece è un canale social – continua Dei Pieri – sappiamo tutti che per definirla una testata giornalistica serve altro. Non avrei neanche utilizzato quei toni nei confronti della stampa: così rischia di chiudersi delle porte, mentre avrebbe potuto presentarlo come un canale di inchiesta, probabilmente avrebbe potuto ricevere segnalazioni dagli stessi giornalisti in merito a cosa che non possono scrivere». Nel complesso però la mossa di La Vardera non sembra essere così azzardata, ma potrebbe persino portare i suoi frutti. «Tutto dipende dall’uso che vorrà farne – conclude Dei Pieri – Trova comunque terreno fertile perché questo progetto nasce in un periodo di calo dell’inchiesta giornalistica, dove ci sono anche belle inchieste, ma non si riesce a comunicarle spesso a dovere».
La prima puntata del format Onorevoli inchieste parla di sanità, con La Vardera che presenta l’intervista di un insider del sistema sanitario, spesso in Sicilia terreno di caccia della politica anziché oasi del merito.
«Da quando mi avete eletto in parlamento mi avete chiesto: “Ismaele, resta come sei” e io questo ho fatto, da oltre due anni e mezzo racconto il sistema politico a volte marcio, proponendo soluzioni – Dice La Vardera nella prima puntata del format – Spesso Tv e giornali non ci danno spazio per raccontare queste malefatte, così ho deciso: facciamoci noi la nostra televisione, ovvero, siamo la televisione di noi stessi. Molti di voi avete apprezzato questo ibrido tra giornalista e politico, badate bene però, prima di raccontarvi un fatto, farò tutto quello che è in mio potere fare: interrogazioni, interventi in Aula, interpellanze, tutto quello che compete a un deputato e solo dopo vi racconterò la storia, perché ho pensato: “che male c’è nel rendere pubblico un lavoro che faccio dentro ai palazzi?”.»