La prima notizia è che il presidente della regione siciliana, rosario crocetta, ha respinto le dimissioni di francesco maiolini dalla presidenza dell'irfis: dimissioni preannunciate un paio di giorni fa, nel corso di una intervista dallo stesso maiolini, e formalizzate ieri. Ve lo abbiamo raccontato in questo articolo. Fin qui fila tutto liscio. Crocetta non ha voluto rinunciare ad un professionista esperto in tema di credito come lui.
Irfis, Maiolini e Crocetta ‘bacchettano’ Armao
La prima notizia è che il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha respinto le dimissioni di Francesco Maiolini dalla Presidenza dell’Irfis: dimissioni preannunciate un paio di giorni fa, nel corso di una intervista dallo stesso Maiolini, e formalizzate ieri. Ve lo abbiamo raccontato in questo articolo. Fin qui fila tutto liscio. Crocetta non ha voluto rinunciare ad un professionista esperto in tema di credito come lui.
La vicenda, e il nostro racconto, potrebbero concludersi qui. Se non fosse per uno ‘strano’ fatto, verificatosi proprio all’indomani dell’annuncio delle dimissioni. Come, per magia, infatti, oggi, sul web compare un articolo in cui l’ex assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, rende noto di avere presentato un esposto, alla Corte dei Conti, per denunciare presunte irregolarità nella gestione dell’Irfis da parte di Maiolini. Un esposto presentato a novembre, di cui viene data notizia, oggi. Un caso?
I malpensanti- e noi non siamo tra questi- potrebbero anche intravedere una smorfiatura ben studiata. Magari il tentativo di collegare la notizia dell’esposto con le dimissioni del presidente dell’Irfis. Magari per drammatizzare uno scenario che, alla fine, drammatico non è stato, se è vero che il governatore, come già ricordato, ha respinto le dimissioni di Maiolini. Conoscendo la correttezza e la cristallinità dell’ex assessore Armao, è quasi impossibile pensare, ad un collegamento tra i due eventi: collegamento che alla fine non c’è stato visto, che le due cose hanno finito per somigliare a due rette parallele, che non si incontrano mai.
Sarebbe anche da escludere che la vicenda possa essere collegata ai caldi mesi della scorsa primavera, quando Armao, tentava, infruttuosamente, di capitalizzare la sua presenza nel governo Lombardo, facendosi nominare Presidente dell’Irfis. L’allora Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che al ‘suo’ assessore le faceva passare tutte, quella volta si metteva di traverso, sbarrando la strada ad Armao e nominando proprio Maiolini. Che Armao si possa essere legato al dito questo affronto? Giammai! E’ persona troppo corretta…
Sia qual che sia, Crocetta e Maiolini, gli rispondono per le rime. La Presidenza della Regione siciliana e Irfis-FinSicilia, infatti, in una nota congiunta respingono le argomentazioni contenute nell’esposto trasmesso alla Corte dei Conti, sottolineando che si tratta di una iniziativa dell’ex assessore all’Economia, Gaetano Armao (e non della Regione) , e che “per il ruolo delicato e complesso quale strumento di politica economica della Regione, eventuali iniziative di stampo chiaramente individuale che ledano i l buon nome dell’Irfis-FinSicilia non potranno essere piu’ tollerate e contro di esse sara’ valutata ogni opportuna difesa o azione nelle sedi a cio’ preposte’.
“L’esposto – si legge nella nota – e’ stato presentato nel novembre scorso dall’ex assessore Armao, e non dalla Regione siciliana, che invece ha approvato il piano strategico e l’operato dell’Istituto, prima e dopo l’esposto stesso, con provvedimenti formali del presidente della Regione e del Ragioniere generale allora in carica’.
“Inoltre -si legge nella nota -e’ falso che l’Irfis abbia messo a patrimonio 183 milioni sottraendoli al bilancio della Regione: la somma di circa 100 milioni di euro (gia’ fondi a gestione separata affidati all’Irfis da oltre 50 anni) sono stati (ri) assegnati all’Irfis-FinSicilia dalla legge finanziaria regionale del maggio scorso (art. 11, c. 56) per la costituzione del fondo unico per l’agevolazione e il sostegno alle imprese’. ‘Mai tali somme – prosegue la nota – non potrebbero essere distolte dalla destinazione attuale o venire messe a patrimonio della società se non con legge regionale e non risulta alcuna iniziativa in tal senso’.
Nella nota si precisa che ‘nemmeno gli altri 83 milioni circa, che probabilmente si riferiscono al fondo per le imprese siciliane ex legge 60/1965 di origine statale gestito sin dalla nascita dall’allora ente di diritto pubblico, sono transitati al patrimonio dell’odierna societa’ regionale’.
‘Il vero è che solo grazie agli approfondimenti e all’iniziativa della nuova gestione dell’Irfis interamente pubblica, e’ stato possibile rivendicarne la titolarita’ in capo alla stessa Regione siciliana. Tra l’amministrazione regionale ed il ministero competente – aggiunge la nota – in atto e’ in corso una fase di adeguata verifica, dal cui esito il patrimonio della Regione potra’ incrementarsi di oltre 83 milioni di euro’.
Per la Presidenza della Regione, “a ben vedere, l’unica vera differenza tra prima e dopo la nuova gestione da parte dell’Irfis è che questi fondi pubblici, senza mutare la destinazione a favore delle imprese siciliane, da un ‘cassetto’ (la precedente banca cassiera) con un tasso di fruttificazione pari a meno dell’1%, oggi sono stati depositati in altri ‘cassetti’ (banche depositarie) con una remunerazione di oltre il 4% annuo e con il conseguente notevole vantaggio per il patrimonio pubblico’.
Per quel che riguarda l’acquisizione di Sviluppo Italia Sicilia, prevista nel piano di rilancio dell’Irfis approvato dalla Presidenza della Regione, ‘chi ha fatto l’esposto ha dimenticato che gia’ nel decreto dello stesso assessore per l’Economia n.1720/2011 e’ espressamente previsto che ‘potra’ essere valutata la possibilita’ che Sviluppo Italia Sicilia Spa potra’ essere trasferita ad Irfis-FinSicilia Spa, che ne assumera’ il controllo’ e che ‘la Regione potra’ procedere ad attrarre (Sviluppo Italia Sicilia) nell’alveo della nuova societa’ Irfis-FinSicilia Spa interamente pubblica, quale societa’ controllata”.
Inoltre, grazie al piano operativo in corso di attuazione, Irfis-FinSicilia ‘prevede di aumentare l’organico di 15/20 elementi strettamente funzionali allo sviluppo delle nuove attivita’, trasferendo tali risorse da altri rami dell’amministrazione regionale o da altre partecipate, come la Ciem, per la quale il medesimo ex assessore per l’Economia (che non ricordava nemmeno questo) ha dato precisa direttiva in tal senso’. Negli ultimi anni il un personale e’ passato da 220 a 58 unita’.
Infine, “proprio con riguardo al fondo unico all’industria, da quando e’ divenuto operativo nell’ottobre 2012, l’Irfis ha deliberato 21 finanziamenti agevolati ammontanti a oltre 30 milioni, per altrettanti piani di investimenti che permetteranno nuova occupazione a 300 lavoratori, 3 finanziamenti agevolati alle commesse industriali per 6,5 milioni che garantiranno lavoro a 38 unita’ e 26 operazioni di consolidamento di debiti di altrettante aziende, ai sensi dell’accordo Abi del 2012; nel fondo commercio, sono stati deliberate n. 123 operazioni, per oltre 8,2 milioni’. Irfis svolge oggi un ruolo delicato e complesso quale strumento di politica economica della Regione. Inoltre – conclude la nota congiunta – e’ una delle poche societa’ partecipate priva di contribuzioni da parte della Regione che chiudera’ con un considerevole utile, frutto dell’attuale management, con una inversione di tendenza rispetto ai precedenti esercizi’.