“Sono l’unico candidato che può rappresentare in concreto una vera discontinuità col passato. Innanzitutto, perché’ il mio progetto autonomista non e’ al guinzaglio e non lo sara’ mai di alcun partito romano, poi perche’ la mia legge sulla sbuorocratizzazione e’ una riforma epocale che incidera’ in maniera positiva su tutti i settori della nostra Regione”. Cosi’ parlò il candidato alla Presidenza della Regione siciliana, Gianfranco Micciche’.
Che ha però trascurato di aggiungere alcuni ‘piccoli’ particolari: il suo progetto autonomista non sarà legato a partiti romani, ma è legato ad un partito, il Mpa, che è stato al governo e che nulla ha fatto per l’Autonomia. Anzi, è opinione diffusa, che l’abbia ulteriormente affossata.
Secondo ‘piccolo’ particolare: perché l’autonomista Micciché non sta difendendo lo Statuto dall’attacco all’autonomia delle regioni del governo Monti?
Terzo: perché quando era al governo (sempre con il Mpa) non si è battuto per la legge sulla sburocratizzione?
Misteri della fede. Quella politica.
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