Io, Leonardo Caruana, dico no alla mafia e mi dedico all’ambiente!

Può il figlio di un boss diventare un ambientalista e lavorare per il Wwf? Il ‘caso’ è scoppiato a Siculiana, provincia di Agrigento. Dove Leonardo Caruana, figlio di un grande protagonista di Casa Nostra – Gerlando Caruana – lavora da tre mesi per il Wwf, una delle più note associazioni ambientaliste d’Italia (e, forse, del mondo), che da queste parti gestisce la Riserva naturale di Torre Salsa, 760 ettari circa di estensione, 6 chilometri di bianchissima spiaggia incastonata come un gioiello tra il litorale di Siculiana ed Eraclea Minoa.

La storia, con grande maestria e con dovizia di particolari, la racconta Grandangolo.it, il quotidiano on line diretto dal bravo Franco Castaldo. Ed è proprio grazie a Grandangolo che possiamo raccontare questa storia.

Di scena una villa che la potente famiglia Caruana di Siciliana ha costruito tra la fine degli anni ’70 e i primi anni 80 del secolo passato tra Siculiana e la già citata Riserva naturale di Torre Salsa, a due passi da un’altra spiaggia molto nota da queste parti: Giallonardo. Villa magnifica, che si affaccia su quello che Luigi Pirandello chiamava il “mare africano”.

Questa villa è stata confiscata alla famiglia Caruana (i Caruana e i Cuntrera, per la cronaca, sono due famiglia di Cosa nostra, entrambe originarie di Siciliana, tra le più famose al mondo, che operano in Sud America (Venezuela) e In Canada, ai vertici del narcotraffico internazionale già ai tempi della Pizza Connection, nei primi anni ’80).

La villa, dopo la confisca, deve diventare un centro per l’educazione alla legalità e all’ambiente. Ma, come racconta Grandangolo, è già al centro di un’indagine dei Carabinieri.

La villa è stata confiscata ai Caruana nel 2000 e consegnata al Comune di Siculiana. Il Consorzio per la legalità e lo sviluppo di Agrigento ha gestito la gara per aggiudicare la villa. Gara vinta dal Wwf che, come ricordato, gestisce la Riserva di Torre Salsa.

“Leonardo Caruana è stato assunto tre mesi fa proprio da quest’associazione”, scrive Grandangolo. Cioè dal Wwf. Ed è proprio su tale assunzione che indagano i Carabinieri. Ci sarebbe già un dossier inviato alla Direzione distrettuale antimafia (Dda). Della vicenda sarebbe già stato informata la Prefettura di Agrigento.

Le cronache registrano dichiarazioni ufficiali dei vertici di Legambiente e Mare vivo (si tratta di due associazioni ambientaliste) che hanno già fatto sapere di non avere nulla a che fare con questa storia.

Al giovane Leonardo Caruana, però, tutto il trambusto che la vicenda sta creando non va proprio giù. Così ha preso carta e penna e ha scritto una lettera alle autorità, Procura della Repubblica di Agrigento in testa. Indagate pure su di me, dice in pratica il giovane Caruana. Perà se non troverete nulla dovrete lasciarmi in pace.

Il testo integrale della lettera, che Leonardo Caruana ha scritto con l’assistenza del suo avvocato di fiducia, Salvatore Pennica, lo trovate su Grandangolo. Noi possiamo solo sintetizzare qualche parte dello scritto.

L’aspetto particolare è che il giovane Leonardo Caruana è finito a lavorare in una villa che è stata di proprietà della sua famiglia. Elemento, questo, che ha fatto balenare il dubbio che, dietro al sua assunzione, peraltro a tempo determinato, possano celarsi interessi poco cristallini. Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, agrigentino, in un articolo, scrive che l’assunzione di Leonardo Caruana, da parte del Wwf, “è stata una leggerezza”

Tesi che il giovane Caruana, invece, smentisce. Ricordando che, prima di essere assunto, ha svolto per lungo tempo il ruolo di volontario. Lavoro svolto gratuitamente, precisa Leonardo Caruana, “senza padrini politici o di altro biasimevole tenore”.

Leonardo Caruana dice di non essere mafioso, di non essere mai stato sottoposto a misure di prevenzione, di aver condotto una vita specchiata e aggiunge di provare ripugnanza per la mafia.

Oggi il giovane Caruana teme, a causa delle polemiche che definisce “strumentali”, di non aver rinnovato il contratto: cosa questa, aggiunge, che si configurerebbe come una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Per completezza di informazione va detto che Torre Salsa è sempre stata al centro di polemiche. In questa grande area costiera insiste una proprietà dell’avvocato Francesco Morgante, personaggio ormai ‘mitico’, visto che, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, è sempre stato uno dei grandi protagonisti nel campo dello sfruttamento – in buona parte mancato – delle risorse minerarie siciliane. Basti pensare allo zolfo, estrazione bloccata nei primi anni ’60 del secolo passato e mai più riattivata. O, ancora, al mancato sfruttamento degli enormi giacimenti di solfato di potassio (si dice che a bloccare la riapertura delle miniere di solfato di potassio siano i tedeschi, che sui giacimenti siciliani di questo minerale conservano la ‘potestà’ sin dai tempi di Federico II…).

A metà anni ’80 era pronta una bella colata di cemento per distruggere Torre Salsa. Si disse che c’erano di mezzo i privati. Può darsi. Chi scrive ricorda, invece, un progetto dell’amministrazione comunale dell’epoca: amministrazione di sinistra: una sinistra che, in provincia di Agrigento, è sempre stata molto ‘complicata, dall’omicidio di Accursio Miraglia, avvenuto a Sciacca il 4 gennaio del 1947, fino ai nostri giorni, passando per gli hotel della Sitas e, soprattutto, per le disavventure di Torre Makauda.

Dopo varie vicissitudini la Riserva di Torre Salsa viene istituita dalla Regione siciliana alla fine degli anni ’90, mettendo fine agli ‘appettiti’ degli speculatori (merito dell’ex assessore Martino, di Rifondazione comunista).

Il 90 per cento della Riserva insiste su terreni privati. Sono, per lo più, agricoltori che si dedicano alla coltivazione della vite, del grano e degli alberi di olivo.

Sempre per la cronaca, va detto che la gestione di Torre Salsa, negli ultimi due anni, ha suscitato non poche polemiche. Alla base ci sarebbero storia di terreni poco chiare. E tanti uccelli morti. Cosa, questa, dovuta al fatto che Siciliana è sede di una delle più grandi discariche della Sicilia. Dove i volatili vanno a mangiare, lasciandoci spesso – è il caso di dirlo – le penne. Una discarica pubblica finita, nessuno ha mai capito come, nelle mani dei privati. Ma questa è un’altra storia.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Può il figlio di un boss diventare un ambientalista e lavorare per il wwf? il ‘caso’ è scoppiato a siculiana, provincia di agrigento. Dove leonardo caruana, figlio di un grande protagonista di casa nostra - gerlando caruana - lavora da tre mesi per il wwf, una delle più note associazioni ambientaliste d’italia (e, forse, del mondo), che da queste parti gestisce la riserva naturale di torre salsa, 760 ettari circa di estensione, 6 chilometri di bianchissima spiaggia incastonata come un gioiello tra il litorale di siculiana ed eraclea minoa.

Può il figlio di un boss diventare un ambientalista e lavorare per il wwf? il ‘caso’ è scoppiato a siculiana, provincia di agrigento. Dove leonardo caruana, figlio di un grande protagonista di casa nostra - gerlando caruana - lavora da tre mesi per il wwf, una delle più note associazioni ambientaliste d’italia (e, forse, del mondo), che da queste parti gestisce la riserva naturale di torre salsa, 760 ettari circa di estensione, 6 chilometri di bianchissima spiaggia incastonata come un gioiello tra il litorale di siculiana ed eraclea minoa.

Può il figlio di un boss diventare un ambientalista e lavorare per il wwf? il ‘caso’ è scoppiato a siculiana, provincia di agrigento. Dove leonardo caruana, figlio di un grande protagonista di casa nostra - gerlando caruana - lavora da tre mesi per il wwf, una delle più note associazioni ambientaliste d’italia (e, forse, del mondo), che da queste parti gestisce la riserva naturale di torre salsa, 760 ettari circa di estensione, 6 chilometri di bianchissima spiaggia incastonata come un gioiello tra il litorale di siculiana ed eraclea minoa.

Può il figlio di un boss diventare un ambientalista e lavorare per il wwf? il ‘caso’ è scoppiato a siculiana, provincia di agrigento. Dove leonardo caruana, figlio di un grande protagonista di casa nostra - gerlando caruana - lavora da tre mesi per il wwf, una delle più note associazioni ambientaliste d’italia (e, forse, del mondo), che da queste parti gestisce la riserva naturale di torre salsa, 760 ettari circa di estensione, 6 chilometri di bianchissima spiaggia incastonata come un gioiello tra il litorale di siculiana ed eraclea minoa.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]