Andrà in scena stasera, 8 giugno, Oscar, un fidanzato per due figlie. Al teatro Sipario Blu di Catania, sarà la volta del finale di stagione con la compagnia teatrale Pensieri Riflessi, che ha adattato per il palco teatrale una commedia brillante ispirata alla pochade di Claude Magnier, ma che trae soprattutto spunto dal celebre film […]
La commedia siciliana tradotta in italiano. L’attore Marcello Marchese: «A far ridere non è solo il dialetto»
Andrà in scena stasera, 8 giugno, Oscar, un fidanzato per due figlie. Al teatro Sipario Blu di Catania, sarà la volta del finale di stagione con la compagnia teatrale Pensieri Riflessi, che ha adattato per il palco teatrale una commedia brillante ispirata alla pochade di Claude Magnier, ma che trae soprattutto spunto dal celebre film del 1991 diretto da John Landis. Nel ruolo del protagonista, Angelo Snaps Provolone, che nella pellicola fu di Sylvester Stallone, ci sarà l’attore catanese Marcello Marchese. Lo spettacolo è stato concepito come una sorta di carosello di personaggi che ruotano attorno a un perno, cioè il protagonista, interpretato da Marcello Marchese, che sta in scena tutto il tempo e interagisce, di volta in volta, con i vari personaggi. Lo abbiamo intervistato per parlare della compagnia che quest’anno festeggia la sua decima stagione teatrale.
Quale caratterizzazione personale o elemento di originalità ha dato al suo personaggio, il protagonista Angelo Snaps Provolone?
«I personaggi che portiamo in scena non hanno spessore umano né psicologico essendo macchiette funzionali a un obiettivo, che è quello di far ridere. Il protagonista della commedia è un gangster famoso che, per una promessa fatta al padre, dall’oggi al domani, decide di tornare a essere una persona onesta. Tuttavia, una serie di eventi renderanno questo compito decisamente arduo. Angelo Snaps Provolone non solo non diventerà il gentiluomo che aspira a diventare, ma anche lui si rivelerà una caricatura a tutti gli effetti».
La compagnia Pensieri Riflessi porta avanti una filosofia artistica precisa e di rottura rispetto alla tradizione: non si ride solo grazie al dialetto. Quali sono i volti della comicità alternativi al dialetto?
«I volti della comicità sono tanti. Non c’è bisogno del dialetto siciliano per farsi delle sane risate. Oscar, un fidanzato per due figlie, per esempio, è certamente una commedia diversa dal solito. Il sorriso non scaturisce tanto dalla singola battuta quanto da una serie di circostanze in cui i personaggi si ritroveranno coinvolti loro malgrado. Azioni, movimenti, sguardi: elementi potentissimi di comicità destinati a divertire ed intrattenere il pubblico».
La stagione 2025 volge al termine. Quali i progetti per il futuro?
«Il bilancio di questa stagione teatrale è positivo perché il pubblico che ci ha seguito ha espresso apprezzamento e divertimento ai nostri spettacoli. Il gradimento del pubblico è per noi motivo di grande soddisfazione e ci spinge a fare sempre di più e meglio. Ecco perché, per la prossima stagione, abbiamo deciso che non ci limiteremo ai consueti tre spettacoli. Intendiamo aggiungerne un quarto che sarà un giallo. Si tratta di un genere che abbiamo provato a sperimentare qualche anno fa e che vogliamo adesso riproporre e inserire in modo strutturale nella nostra programmazione. Siamo certi che il riscontro da parte del nostro pubblico sarà ancora una volta positivo».