«Una gara che, quando conclusa, determinerà un sostanziale monopolio nella gestione del porto di Catania per i prossimi 25 anni per il fatto di concedere tutti i servizi gestiti dall’Autorità di Sistema (comprese le concessioni di beni demaniali e i servizi relativi alla crocieristica) a un solo gestore». Così si legge nel testo dell’interrogazione a risposta scritta […]
Foto di Francesco Lombardi
Porto di Catania, l’interrogazione della consigliera Spoto: «Rischio situazione di monopolio per 25 anni»
«Una gara che, quando conclusa, determinerà un sostanziale monopolio nella gestione del porto di Catania per i prossimi 25 anni per il fatto di concedere tutti i servizi gestiti dall’Autorità di Sistema (comprese le concessioni di beni demaniali e i servizi relativi alla crocieristica) a un solo gestore». Così si legge nel testo dell’interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera comunale Serena Spoto (di professione avvocata) e indirizzata al sindaco, al direttore della direzione Affari istituzioni e al presidente del Consiglio comunale.
Un documento ufficiale con cui la componente del gruppo dell’Mpa chiede informazioni sulla gara indetta per la realizzazione della stazione marittima di Catania e per la gestione di 25 anni dei servizi di interesse generale nei porti di Augusta (in provincia di Siracusa) e Catania. Una gara che è stata indetta dopo la proposta del promotore del progetto – la società palermitana Operazioni e servizi portuali Srl – e che ha un duplice oggetto: la realizzazione e la gestione della nuova stazione marittima etnea (per un valore di 14 milioni 815mila euro) e la gestione dei servizi per 25 anni per i porti di Catania e Augusta. Dallo spazzamento alla pulizia e al ritiro dei rifiuti, dalla gestione dei parcheggi all’efficientamento energetico, dall’assistenza in tema di sicurezza sul lavoro al controllo di arredi e infrastrutture, dalla gestione informatica ai servizi ambientali fino a manutenzione, fornitura di acqua alle navi, assistenza per l’organizzazione di eventi, gestione della stazione marittima e del terminal crociere per il porto di Catania. Servizi dal valore di 12.727.190,56 euro.
«Il valore complessivo dell’operazione è ben maggiore – si legge nel documento già pubblicato sul sito del Comune di Catania – dell’importo stimato di 176.406.254». Si tratta, peraltro, di una gara pubblicata il 26 ottobre che prevede come termine ultimo per la presentazione delle offerte la data del 29 dicembre. Termini che, stando a quanto mette nero su bianco la consigliera Spoto, «appaiono eccessivamente ristretti alla luce della particolare complessità dei servizi e dei lavori». Una gara che «ha un’incidenza incredibilmente impattante sul tessuto economico del Comune di Catania, sostanzialmente affidando a un unico operatore tutti i servizi per ben 25 anni». A maggior ragione per questo, la consigliera lamenta la mancanza di dibattito pubblico sul tema e il mancato coinvolgimento del Consiglio comunale. E non risulterebbe nemmeno un confronto tra l’Autorità di Sistema e il sindaco Enrico Trantino con la giunta sull’impatto della stazione marittima sul progetto di realizzazione del waterfront.
«La gara – sottolinea Spoto nell’interrogazione – determinerà una sostanziale situazione di monopolio nella gestione dei porti di Catania e di Augusta per ben 25 anni». In una situazione in cui, peraltro, «i soggetti promotori del project financing – si legge ancora nel documento – godono di un indubbio vantaggio competitivo avendo predisposto tutti gli atti posti a base della gara e avendo diritto alla prelazione». Per la consigliera, inoltre, i criteri di partecipazione alla gara sarebbero «estremamente stringenti». Ed è per tutti questi motivi che arriva la richiesta di sospendere o annullare la gara pe rivedere le condizioni di partecipazione, l’oggetto della gara e anche la durata delle concessioni o degli appalti. In via subordinata, Spoto chiede la proroga (non inferiore a sei mesi) dei termini per partecipare. Anche perché «il presente appalto – si nelle nella parte finale dell’interrogazione – rappresenta uno snodo decisivo per lo sviluppo economico e per l’assetto urbanistico del rapporto tra porto e città di Catania».