I deputati nel documento chiedono a Paolo Gentiloni se è stata presa in esame la richiesta per la pensione, lanciata dal comitato #MandiamoInPensioneOrioles tramite una raccolta firme sulla piattaforma online Change.org. «È un maestro della professione, della deontologia e dell'inchiesta», spiega Luca Salici
Interrogazione in parlamento per giornalista Orioles «Carriera con schiena dritta, concedergli Bacchelli»
Un’interrogazione parlamentare del Partito democratico, per chiedere al presidente del Consiglio dei ministri se è stata presa in esame la richiesta del sussidio previsto dalla legge Bacchelli a favore del giornalista Riccardo Orioles. A presentarla è stato Sergio Boccadutri, primo firmatario dell’atto di sindacato ispettivo. «Orioles – si legge nel documento – ha onorato la patria con le sue doti intellettuali e con il suo coraggio, la sua intelligenza, la sua umanità, la sua indipendenza e ha ottenuto contributi pensionistici solo per quattro anni di lavoro, nonostante abbia vissuto una carriera da scrittore e giornalista con la schiena dritta».
L’iniziativa dei parlamentari dem nasce dalla petizione del comitato #MandiamoInPensioneOrioles, lanciata il 26 dicembre 2016 da Luca Salici, sulla piattaforma Change.org e firmata da oltre 32mila persone, tra cui i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. La richiesta è quella di fare accedere il giornalista antimafia alla legge Bacchelli, norma che ha istituito un fondo a favore di cittadini illustri che vivono in stato di particolare necessità.
Orioles vive a Milazzo con una pensione sociale che non gli permette di continuare le cure per le sue patologie cardiache e per i vari acciacchi dovuti all’età. Nel corso della sua carriera, ha formato tante generazioni di giornalisti che «in lui hanno trovato un maestro della professione, della deontologia, dell’inchiesta, soprattutto antimafia», spiega Salici. A sostegno della causa si sono schierati politici, giornalisti, magistrati e personaggi pubblici e del mondo dello spettacolo, così come l’ordine dei giornalisti di Sicilia e la federazione nazionale stampa italiana. Anche il presidente Enzo Iacopino – nel corso della conferenza di fine anno del premier Paolo Gentiloni – aveva lanciato un appello affinché venisse riconosciuto il vitalizio: «Ha reso onore non solo al giornalismo ma a questo nostro tormentato Paese», aveva detto.
«Il giornalista milazzese – si legge ancora nell’atto – gode di tutti i requisiti per accedere all’aiuto: la cittadinanza italiana, l’assenza di condanne penali irrevocabili, la chiara fama e meriti acquisiti nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia, del lavoro, dello sport e nel disimpegno di pubblici uffici o di attività svolte. Come lo scrittore Riccardo Bacchelli, per il quale è stata approvata la legge del 1985».
L’interrogazione parlamentare è stata firmata da molti deputati del Pd e di altri gruppi parlamentari: Ferdinando Aiello, Anna Ascani, Giuseppe Berretta, Caterina Bini, Lorenza Bonaccorsi, Enza Bruno Bossio, Micaela Campana, Salvatore Cardinale, Mara Carocci, Susanna Cenni, Khalid Chaouki, Stefano Covello, Magda Culotta, Titti Di Salvo, Cinzia Fontana, Giuseppe Guerini, Luigi Lacquaniti, Fabio Lavagno, Emanuele Lodolini, Alberto Losacco, Gianni Melilla, Antonio Misiani, Antonino Moscatt, Martina Nardi, Ileana Piazzoni, Teresa Piccione, Pini Giuditta, Michele Piras, Fabio Porta, Lia Quartapelle, Stefano Quintarelli, Fausto Raciti, Luca Sani, Alessandra Terrosi, Marietta Tidei, Sandra Zampa, Alessandro Zan.