Inps, sedi di Adrano e Paternò verso la chiusura «Dopo mancate risposte scelta incomprensibile»

Entro il 30 aprile 2017 l’Inps potrebbe decidere la chiusura delle agenzie territoriali di Paternò e Adrano. Al loro posto una nuova sede che sarebbe stata già individuata a Bronte, dove il Comune darebbe in cambio in comodato d’uso gratuito alcuni locali. Questa l’ipotesi concreta che entro fine mese si ritroverà sul tavolo il comitato regionale dell’istituto nazionale di previdenza sociale. A Paternò e Adrano, se lo scenario verrà confermato, resterebbero solo due punti clienti. 

L’Inps intanto avrebbe inviato già ieri alcune missive ai due enti pedemontani in cui si avanza la richiesta di mettere a disposizione dei locali per l’apertura di uno sportello per fornire informazioni e consultazioni e dove si potrà ottenere solo documentazione di base, mentre per la produzione di tutte le pratiche i cittadini dei due Comuni, compresi quelli limitrofi, dovranno recarsi a Bronte oppure nel capoluogo etneo.

La chiusura delle due sedi rientrerebbe in un piano nazionale di riordino dell’istituto nazionale che si occupa di previdenza. La notizia è stata diffusa dal candidato sindaco paternese Nino Naso: «Dopo l’ospedale intendono toglierci anche l’agenzia – spiega -. Un altro scippo alla città perpetrato nel silenzio della politica. Si tratta di una decisione calata dall’alto che si tradurrà in disagi e ulteriori costi per l’utenza paternese». Naso lancia anche un appello affinché tutte le forze cittadine si «uniscano per evitare la chiusura, trovando una soluzione che possa essere coerente con gli obiettivi tracciati dall’Istituto ma che allo stesso tempo non penalizzi sempre e solo i paternesi». 

Sulla stessa lunghezza d’onda anche altri candidati sindaci. Nino Lombardo chiama a raccolta la città «perché Paternò non può essere privato di questo servizio», mentre Anthony Distefano specifica «che il compito di ognuno dei candidati è quello di intervenire per scongiurare la chiusura. E possiamo riuscirci solo se facciamo fronte comune».

La vicenda provoca reazioni diverse nei sindaci di Adrano, Bronte e Paternò. Nella città del pistacchio il primo cittadino Graziano Calanna si augura che il piano venga confermato, mentre l’attuale vertice di Paternò Mauro Mangano scriverà «una lettera di protesta alla direzione Inps per una decisione incomprensibile, in quanto tempo addietro avevamo proposto l’utilizzo di alcuni locali della zona Ardizzone in comodato d’uso ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta». Da parte sua il sindaco di Adrano Pippo Ferrante ha affermato che «con una missiva inviata lo scorso anno aveva dato la disponibilità, a titolo gratuito, dei locali dell’ex scuola Mazzini in via Roma».


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