Ingroia, Tabella H e No Muos: ecco cosa si dice su Twitter

Parte oggi l’Osservatorio di LinkSicilia sui social network: Facebook e
Twitter, in primis. Ma ogni tanto finiremo anche su GooglePlus. Protagonisti gli argomenti più “caldi” che riguardano la politica siciliana (ma non solo).  

Basta con la Rivoluzione. Adesso è il momento dell’Azione. Stiamo parlando naturalmente del palermitano Antonio Ingroia (@antonioingroia) che, nonostante il Consiglio Superiore della Magistratura voglia spedirlo ad Aosta, ha deciso di sciogliere “Rivoluzione Civile” e fondare “Azione Civile“, sancendo di fatto il suo addio alla magistratura, prescindendo dall’esito delle decisioni del TAR e dello stesso CSM.

E su Twitter, naturalmente, è successo di tutto.

Uno dei primi ad utilizzare l’arma dell’ironia è stato il giornalista Enrico Mentana (@ementana), direttore di La7: «Ingroia fonda Action Civile Valdotaine», seguito a ruota da Fanpage.it (@fanpage) per cui più che «una Rivoluzione è stata un’Involuzione». Pungente, infine, il tweet di uno dei profili più seguiti in Italia, quello di Dio (@iddio): «Ingroia chiude Rivoluzione Civile, apre Azione Civile e prepara una lista di altri nomi, che non si sa mai: Addizione, Colazione, Erezione».

Cambiando argomento, non possiamo non scandagliare il social network alla ricerca di qualcosa che faccia riferimento alla Tabella A ex H, ovvero la torta prelibata preferita dai governatori e dai deputati che hanno popolato, popolano e popoleranno Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana. Chi più, chi meno.

Di conseguenza, sono soprattutto giornalisti coloro che hanno utilizzato Twitter per commentare, senza peli sulla lingua, quanto accaduto nella notte del Primo Maggio (ironia della sorte). Scrive, infatti, Salvo Toscano (@salvotoscano1) «Se rinasco, per favore, fatemi concepire in un posto senza autonomia speciale, tabella H, mafia e antimafia annessa. Grazie». Interessante, poi, il tweet del collega trapanese Franco Mennella (@francomennella): «Nel Lazio si chiama tabella B e, secondo il Tar, viola il principio di eguaglianza….». In pratica, se il caso laziale fosse simile a quello siciliano, le fette di torta dovrebbero tornare nel congelatore.

Apriamo adesso una finestra sul fronte del “No Muos“, ovvero sull’onda di protesta contro l’installazione del sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense nella zona di Niscemi, in provincia di Caltanissetta. Sì, perché merita applauso il «pericolosissimo manifestante No Muos che gliele suona alle forze dell’ordine», condiviso da Il Popolo Viola (@popoloviola). Fatte le debite proporzioni, non ha un quid della celebre immagine del ragazzo cinese che bloccò il carro armato in piazza Tienanmen?

Sulla vicenda è intervenuto anche Luigi De Magistris (@demagistris), sindaco di Napoli: «Il Muos (Mobile User Objective System). La Repubblica tutela paesaggio e patrimonio storico e artistico della Nazione», segno che la resistenza nissena ha ormai “acchiappato” l’interesse di coloro che al di là dello Stretto.

Infine, dando un’occhiata a ciò che si dice su #crocetta, abbiamo scovato un articolo pubblicato su Lenouveleconomiste.fr (@LeNouvelEco), giornale economico francese, dove il giornalista Pierre Louis Rozynès, parlando delle elezioni che porteranno al nuovo sindaco di Marsiglia, cita espressamente il governatore siciliano. Curiosi di sapere il perché? Cliccate qui…


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