Giovedì mattina all'auditorium si è parlato dei nuovi media e dell'informazione indipendente. C'eravamo anche noi
Indipendente/mente
Parliamo di comunicazione in pratica, non in teoria. È questo il messaggio che Riccardo Orioles, esperto giornalista fondatore de I Siciliani, ha rivolto stamattina con fermezza alla purtroppo esigua platea dellauditorium del monastero in occasione di Indipendente/mente, una giornata di studio organizzata dalle due facoltà proprietarie della struttura riguardo i nuovi media e linformazione indipendente.
Informazione indipendente. Cioè la cosiddetta controinformazione, direte voi. Eh no, ci tiene a precisare il dott. Fabio Gallina, moderatore dellevento, nel proprio discorso introduttivo: per parlare di controinformazione bisognerebbe prima supporre che ci sia una informazione che, a ben guardare, non esiste. Qui vogliamo parlare solo della libertà despressione. Quella che può essere esercitata da tutti e che trova la propria realizzazione in progetti nati con pochi mezzi, quasi sempre con un piccolo organico, ma con tanta, tanta buona volontà.
E sono stati diversi stamani a ricordarcelo raccontandoci le loro esperienze ed il loro desiderio di portare avanti delle idee che, seppur nella propria intrinseca semplicità, racchiudono un forte desiderio di raccontare, di comunicare, di fare informazione appunto.
Ad aprire le danze è stato Lucio Tomarchio di Indymedia Italia e membro di Freaknet.org. Lucio ci spiega che Indymedia è una realtà creata nel 98 da manifestanti, gente che crede nella libertà di parola e desiderava un luogo dove chiunque potesse dire la sua. E cosi è: su Indymedia si può inserire una notizia e vedersela pubblicata in rete senza censura semplicemente compilando un modulo online.
Segue poi lintervento del già citato Orioles che, con la sua caratteristica verve ritorna sul tema della controinformazione. In genere non esiste una informazione mediatica ufficiale; semplicemente ognuno racconta la propria versione. Ecco dunque che ancora una volta viene a mancare linformazione, che rende impossibile una controinformazione. Orioles esamina poi la figura del giornalista nella realtà dei nostri giorni, facendoci capire che il suo ruolo oggigiorno è stato declassato: con internet il giornalista è stato ammazzato. In Corea del Sud ad esempio esiste un giornale (non dice il titolo perché impronunciabile N.d.R.) che funziona come una sorta di griglia: i lettori inviano i pezzi e questi vengono pubblicati. Stop.
In seguito la parola viene data a Gabriele Asbesto Zaverio, fondatore di radiocybernet e anchegli membro di freaknet.org, che ci racconta della sua esperienza come creatore di una radio online. Lidea è quella di creare uno spazio libero senza censura dove chi vuole può mandarci qualcosa e farlo ascoltare online. Spesso tendiamo anche a lasciare semplicemente un microfono acceso per far sentire agli ascoltatori quel che succede mentre lavoriamo, dormiamo o quantaltro. Lo possono fare tutti, bastano un microfono ed un pc qualunque, non servono grandi fondi né grandi tecniche.
La stessa filosofia degli altri progetti presentati è anche quella cu cui si basa Girodivite, un contenitore di idee creato da alcuni studenti di Lettere, di cui ci parla Rocco Rossitto uno dei fondatori del progetto: Girodivite è stata una delle prime testate ad uscire sul web nel 1994, se non forse la prima. Allinizio aveva una struttura molto semplice, poi lentamente ci siamo migliorati e, anche grazie alle collaborazioni con studenti di altri atenei, abbiamo dato vita ad un buon giornale. Che, aggiungo sottoscrivendo, è tuttora una delle migliori realtà delleditoria indipendente catanese.
Last but not least concludiamo noi di Step1. Il nostro Carmelo Greco presenta il nostro magazine allauditorium dimostrando che anche noi studenti di Lingue ci diamo da fare, nel nostro piccolo, per fare informazione sperando magari chissà, in un futuro non troppo lontano, questa passione si tramuti in lavoro.