Incidenti nel Messinese, esondazioni in Sicilia occidentale Coldiretti: «Un anno di lavoro cancellato in poche ore»

Un morto e un ferito grave sulle strade del Messinese nelle ultime ore, mentre in buona parte della Sicilia la pioggia che continua a cadere ha provocato frane, smottamenti e ingenti danni all’agricoltura. «Un’esondazione mai vista in passato nell’Agrigentino», secondo la Coldiretti che ha fatto una prima stima delle conseguenze.

Ancora per cause da accertare, un motociclista, Salvatore Rifici, di 45 anni, ha perso la vita in un incidente a Messina, lungo la tangenziale dell’autostrada A18, tra gli svincoli di Messina Boccetta e Messina Centro. L’uomo era a bordo di uno scooter Honda Sh 300, quando è andato a impattare contro un’automobile guidata da un giovane di 20 anni, rimasto illeso. Per il 45enne non c’è stato niente da fare, mentre è rimasto lievemente ferito il figlio che viaggiava insieme a lui sulla moto.

E’ grave invece il parroco della chiesa di Santa Domenica di Mandanici, località del Messinese, che stanotte ha avuto un incidente sull’autostrada Catania-Messina all’altezza dello svincolo di Taormina. L’auto avrebbe sbandato, anche qui le cause sono ancora da accertare. 

E nella stessa zona, colpita da forti piogge, si è registrata un pericoloso smottamento. Due grossi massi si sono staccati dal costone roccioso della strada provinciale che collega Taormina a Castelmola e sono finiti lungo la carreggiata in prossimità di una curva. «E’ stato un caso – afferma il sindaco di Castelmola, Orazio Russo – che non ci siano stati danni alle persone, perché era l’orario in cui passa l’autobus. Occorre agire in fretta per mettere il costone e la strada in sicurezza».

Non va meglio nella parte occidentale dell’Isola. Cancellati i collegamenti aerei tra Palermo e l’isola di Lampedusa. La Coldiretti, associazione dei coltivatori diretti, parla di milioni di euro di danni alle colture. In particolare nelle province di Agrigento e Palermo. «E’ compromessa ovunque la già limitata viabilità interna – sostiene l’organizzazione – In particolare nell’Agrigentino ci sono molti danni alle colture e alle strutture lungo il fiume Platani, tra Ribera e Cattolica Eraclea. La mancata manutenzione degli argini ha comportato l’esondazione e determinerà ulteriori costi per la pulizia visto che con l’acqua arrivano spazzatura e detriti di tutti i tipi. Oltre alla pioggia, anche l’apertura della paratia della diga ha determinato danni ingenti all’agrumicoltura della zona di Ribera». 

Particolarmente grave la situazione per gli agrumi, nel pieno della produzione. «Si tratta – precisa il direttore della Coldiretti agrigentina, Roberto Caruana e Massimo Primavera – di una situazione gravissima le cui responsabilità dovranno essere accertate. Gli agrumeti sono stati allagati con perdita del raccolto. Milioni di euro andati in fumo e un anno di lavoro cancellato in poche ore». 

Sempre nell’Agrigentino problemi si registrano anche lungo il fiume Sosio-Verdura che attraversa i paesi di Burgio, Caltabellotta, Villafranca Sicule. Si temono danneggiamenti anche al ponte provvisorio sul fiume Verdura (sulla statale 115) indispensabile per tutte le attività produttive. Grave la situazione lungo il fiume Naro che ha spazzato via tutte le colture pregiate del territorio. Nel palermitano si contano già i danni soprattutto nella zona di Chiusa Sclafani, Giuliana, Bisacquino e Contessa Entellina. L’acqua ha portato via agrumeti, oliveti, ortaggi.

Nei Comuni di Menfi e Castelvetrano a Trapani le forti piogge hanno fatto straripare i fiumi con detriti che hanno colpito le strutture dei vigneti e agrumeti mentre i seminativi e le ortive sono tutti sommersi dall’acqua.


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