Ultime 12 ore impegnative per i vigili del fuoco dei distaccamenti di Adrano e Paternò, intervenuti per un incidente automobilistico, nel primo pomeriggio di oggi, e per un incendio doloso avvenuto sabato notte. Si trova ricoverato all’ospedale Cannizzaro di Catania, ma non è in pericolo di vita, il conducente di una Golf Volkswagen rimasto coinvolto in un sinistro autonomo proprio mentre era diretto al nosocomio etneo. L’impatto per il 21enne originario di Biancavilla è avvenuto poco prima delle 13.30 lungo via Alcide De Gasperi. Ovvero il tratto di strada che collega il Comune etneo alla provinciale 229/II. 

Non è ancora chiara la dinamica ma, secondo una prima ricostruzione, il giovane avrebbe perso il controllo del mezzo, subito dopo avere toccato con la ruota una grossa pietra ai margini della provinciale. Il sasso avrebbe reso la Volkswagen ingovernabile con l’autovettura che ha finito la propria corsa contro il muro in pietra lavica di una proprietà privata. Il giovane è rimasto intrappolato all’interno dell’abitacolo ma sul posto si sono rapidamente dirette le squadre dei pompieri di Paternò e Adrano, che hanno lavorato per tirare fuori il ferito e consegnarlo alle cure dei medici del 118. I sanitari appurando la gravità delle ferite riportate hanno allertato l’elisoccorso atterrato non distante dal luogo dell’incidente. Il giovane, sottoposto agli accertamenti del caso, ha riportato una frattura al femore è rimarrà ricoverato al reparto di Ortopedia.

A Paternò, ieri sera intorno alle ore 22, ignoti hanno dato fuoco ad una Golf Volkswagen. L’incendio è avvenuto in contrada Scalilli, lungo la stradina che collega la provinciale 229/I alla statale 284 Paternò- Randazzo. L’automobile era parcheggiata dinanzi il cancello di una proprietà privata. Per spegnere il fuoco è stata richiesta la presenza dei vigili del fuoco del locale distaccamento. Allertati anche i carabinieri del nucleo radio mobile della compagnia di Paternò, i quali hanno avviato le indagini per individuare l’autore dell’incendio. Da una prima ricostruzione fatta dai militari dell’Arma sembrerebbe che l’autore possa essere lo stesso proprietario. Resta da capire il motivo di un simile gesto.