Gli appalti dei servizi sociali decisi a tavolino, attraverso un sistema fatto di clientele, minacce e intrecci tra cooperative e politici. Coinvolti dirigenti pubblici e titolari di cooperative note in provincia di Messina, come Giuseppe Busacca, Giuseppe Pizzo e Michele Cappadona. Guarda le foto
Inchiesta Patti & affari, sette misure cautelari Coinvolti imprenditori e funzionari pubblici
La Procura, nell’ambito dell’indagine Patti & affari che ha fatto luce su una fitta rete di interessi tra imprenditori e politica nell’assegnazione dei servizi sociali in provincia di Messina, ha chiesto e ottenuto sette misure cautelari.
Sono scattati gli arresti domiciliari per Giuseppe Busacca, presidente della cooperativa Genesi, destinataria di importanti appalti pure a Messina, dove gestisce Casa Serena, per Giuseppe Pizzo, 61enne originario di Raccuja, legale rappresentante della Cooperativa Capp 1990, e per Michele Cappadona, 59 anni, indicato dai magistrati come l’amministratore di fatto delle cooperative Pagaso e Petit.
Domiciliari pure per Salvatore Colonna, 61enne funzionario dell’ufficio Servizio sociale di Patti. Secondo l’accusa ha abusato della propria qualità e dei relativi poteri, inducendo due donne a promettergli indebitamente favori sessuali in cambio, rispettivamente, dell’assegnazione di un alloggio popolare e dell’inserimento in un progetto. Divieto di dimora a Patti per Tindaro Giuttari, 56enne referente della cooperativa Maresol. Sono stati infine sospesi dal servizio Luciana Panissidi, 61enne dirigente del Comune di Patti, e Carmelo Zeus, 62enne funzionario amministrativo a Piraino.