Decine di segnalazioni stamattina sono arrivate al comando dei vigili del fuoco per il rogo nel polmone verde abbandonato. A causa dei numerosi interventi in provincia, le squadre hanno domato le fiamme solo nel primo pomeriggio. «Nel frattempo c'è stato il panico, con centinaia di residenti costretti a tapparsi in casa», denuncia il consigliere comunale Carmelo Sofia. Esattamente un anno fa un altro incendio aveva colpito la stessa zona
Incendio al parco Gioeni, paura a Barriera Vigili del fuoco: «Il Comune non pulisce»
Gli incendi non risparmiano Catania. Stamattina le fiamme sono divampate all’interno del parco Gioeni. Molte segnalazioni sono giunte al comando dei Vigili del fuoco, che sono riusciti ad intervenire soltanto intorno alle 14, perché le squadre erano già tutte impegnate su altri fronti in provincia, da Acireale a Vizzini. «Il rogo al parco Gioeni stava prendendo una brutta piega e ha causato il panico nel territorio di Barriera-Canalicchio – denuncia Carmelo Sofia – con centinaia di residenti delle abitazioni circostanti costretti a tapparsi in casa in attesa dellintervento dei vigili del fuoco. Non solo, le fiamme e le nubi hanno causato grandi problemi anche alla viabilità con le strade quasi completamente invase dal fumo». Secondo Sofia il rogo ha distrutto «il 30 per cento del polmone verde».
Il vicepresidente del consiglio comunale ricorda all’amministrazione «la mancata bonifica dellaree abbandonate nella parte nord della città e nella periferia sud nonostante siano molte le segnalazioni arrivate a Palazzo degli Elefanti su zone fortemente a rischio». Stessa denuncia che arriva dalla sala operativa dei vigili del fuoco: «Se il Comune non cura il verde, che in realtà verde non è più, finisce così».
Sofia richiama l’attenzione in particolare sulle zone di Librino, San Giovanni Galermo, Santa Maria Goretti, Monte Po e sui principali parchi come boschetto della Playa, parco Librino e parco Fenoglietti. Tutte aree dove abbondano le sterpaglie. «Servirebbe metterle in sicurezza con fasce taglia fuoco di circa cinque metri – continua il consigliere di Patto per Catania – Un sistema che eviterebbe, una volta scoppiato lincendio, che le fiamme possano propagarsi, lambire le abitazioni circostanti, mettere in pericolo la gente e distruggere la flora cittadina. In questo progetto grande attenzione bisogna dare alle circoscrizioni cittadine che, attraverso listituzione di una task-force a cui farebbero parte anche dei volontari, potrebbero effettuare un primo intervento per contenere le fiamme e proteggere le abitazioni limitrofe in attesa dellarrivo dei mezzi di soccorso».
Esattamente un anno fa un altro incendio aveva colpito il parco Gioeni. In quel caso era stata Cittainsieme a richiamare l’attenzione. «Il parco è lasciato a se stesso e gli incendi, che rappresentano la più alta conseguenza del degrado, lo dimostrano. Se non si fa qualcosa, continuerà a prendere fuoco», lamentava Mirko Viola. Purtroppo una facile profezia.