«Un luogo in cui vivere in tutta tranquillità» dice l'annuncio comparso sul sito di un'agenzia immobiliare di lusso. Peccato che ben poco si possa fare per via dei vincoli ambientali e storici, che vieterebbero ogni attività umana in loco. Il primo cittadino annuncia: «Acquisiremo noi la torre e la restaureremo, mai visto i proprietari»
In vendita l’Isola delle Femmine: bastano 3,5 milioni Il sindaco: «È riserva integrale, non si può toccare»
Isola in vendita in Sicilia. Comincia così l’annuncio che campeggia sulla pagina web di un’agenzia immobiliare aretina che tratta immobili di grande lusso. Quella in questione però è l’Isola delle Femmine, conosciuta anche come Isola di Fuori. Prezzo di vendita tre milioni e mezzo di euro. «A breve distanza dalla costa della Sicilia – si legge nel claim sui social dell’annuncio – in uno dei mari più belli d’Italia, quest’isola di 15 ettari è perfetta per chi è alla ricerca di un luogo in cui vivere in tutta tranquillità. I resti della vecchia torre di guardia (494 mq) torreggiano sull’isola e potrebbero costituire il punto di partenza di un’abitazione o di un potenziale centro turistico. Completa l’isola una piccola cala sabbiosa ideale sia come spiaggia che come punto di attracco per le navi». In realtà ben poco si può modificare dell’isolotto, che da anni è riserva naturale e anche dall’agenzia immobiliare ne arriva conferma. «Si può solo agire ristrutturando la torre – dicono – Ovviamene seguendo tutte le restrizioni imposte dai vincoli culturali e ambientali».
La notizia tuttavia non coglie di sorpresa il sindaco del Comune di Isola delle Femmine, Stefano Bologna. «Di tanto in tanto – racconta a MeridioNews – ci sono dei nobili che reclamano la proprietà dell’isola e vogliono metterla in vendita, ma penso che si tratti solo di una provocazione. In questo momento, la cosa certa è che l’isola è riserva naturale integrale con decreto della Regione Siciliana. Ed è anche area marina protetta. la Lipu ce l’ha in gestione dal 1998». Uno status che, per legge, impedisce qualsiasi attività umana sul luogo. «Potrebbe anche passare di proprietà – aggiunge Bologna – ma non se ne può certo fare uso se non quello di riserva integrale».
In merito alla torre, si tratta di una struttura del Seicento che è riconducibile all’architetto toscano Camillo Camilliani, lo stesso che a Palermo diresse i lavori di assemblaggio della fontana Pretoria di fronte a Palazzo delle Aquile, progettata dal padre, Francesco Camilliani. «Ha un vincolo storico – dice ancora il primo cittadino di Isola – e la acquisiremo noi come Comune. Abbiamo un progetto di massima che risale al 2000, ma stiamo per concorrere a una delle linee di recupero beni culturali per ricevere dei finanziamenti europei». Dei proprietari attuali, invece, si sa poco. «Durante la mia prima esperienza da sindaco. fino al 2004 – prosegue – non si erano mai fatti sentire. Poi intorno al 2008 l’amministrazione successiva, nel fare un’ordinanza di messa in sicurezza del sito l’ha comunicata a queste persone, che si dicono eredi dei conti Pilo di Capaci». E proprio nel 2008 i proprietari, che sarebbero più di uno, furono oggetto di una denuncia da parte della Procura di Palermo, che ha sequestrato l’area a causa dello stato di degrado e di abbandono in cui versava la torre, ancora oggi meta di turisti attratti dalla bellezza del luogo e dalle tante leggende che girano sul suo conto.