Persino durante la grave emergenza sanitaria che sta ci interessando, continua il fenomeno dei posteggiatori abusivi. È questo il caso di D.G., classe 1942, che lo scorso 17 marzo è stato sorpreso dagli agenti di una volante a esercitare l’attività di parcheggiatore abusivo in via Ala. Sprezzante di ogni senso civico e di rispetto per gli […]
In tre giorni 118 denunce per le misure anti-Covid
Persino durante la grave emergenza sanitaria che sta ci interessando, continua il fenomeno dei posteggiatori abusivi. È questo il caso di D.G., classe 1942, che lo scorso 17 marzo è stato sorpreso dagli
agenti di una volante a esercitare l’attività di parcheggiatore abusivo in via Ala.
Sprezzante di ogni senso civico e di rispetto per gli altri e per se stesso, si esponeva al contagio, incurante del fatto che in
questi giorni di scarsissima frequentazione delle vie cittadine la presenza di un
posteggiatore abusivo risalta particolarmente.
Eppure, l’uomo è stato trovato in possesso della somma di 30 euro poi sequestrata. Si è proceduto anche in via
amministrativa, applicando la sanzione prevista.
È stato anche rilevato che, nonostante i divieti e le continue spiegazioni e
indicazioni sulla pericolosità di ignorarli, numerose persone sono state controllate in
strada, nel corso dell’attività di controllo del territorio a cura degli agenti delle volanti e
delle motovolanti. Un servizio continuo, esteso a tutto il territorio cittadino, dal centro alla
periferia, e che ha riguardato la mobilità delle persone e gli esercizi pubblici.
E, nonostante la stragrande maggioranza degli intervistati abbia fornito fondati motivi
per giustificare il fatto di trovarsi fuori dall’abitazione, ben 118 nel giro di appena tre giorni sono state le persone che le pattuglie delle volanti hanno denunciato in stato di libertà per
la violazione del divieto imposto dall’emergenza coronavirus; addirittura sono due i denunciati per false
attestazioni o dichiarazioni a pubblico ufficiale.
Tra gli altri, è stata denunciata la titolare di un esercizio di gastronomia di corso
Indipendenza che, in barba a ogni precauzione e forse sentendosi immune dal contagio e
dalla possibilità di contagiare gli altri, aveva continuato a mantenere aperto il negozio.
(Fonte: questura di Catania)