In Spagna i Re Magi dispensano doni e regalano carbone

In Spagna la tradizione dello scambio dei regali di Natale non è uguale come da noi in Italia. Se nella nostra nazione i regali si mettono sotto l’albero di Natale e si aprono intorno a mezzanotte, o nella mattina del 25 dicembre, le cose vanno diversamente nella penisola iberica. Per gli spagnoli, il Natale è una festa molto sentita, ma la frenesia che c’è qui in Italia per fare i regali nel giorno della nascita di Gesù Bambino, da loro assume tinte minori. A mezzanotte vanno in chiesa per la messa della vigilia, che chiamano “misa del gallo” e si fa un piccolo scambio di doni, che vengono messi sotto l’albero di Natale. Ma la maggior parte dei regali viene fatta alcuni giorni dopo.

 

Babbo Natale è conosciuto dagli spagnoli, ma non viene considerato come il personaggio che porta i regali. A “portarli” sono i Re Magi, che hanno una valenza maggiore rispetto all’uomo dalla barba e dai capelli bianchi. Così l’attesa per la grande apertura dei regali si trasla tra il 5 e il 6 gennaio. Ma andiamo per ordine. Il 5 di gennaio l’attesa è grande per quella che si chiama “Cabalgada de los Reyes Magos”, cioè la Cavalcata dei Re Magi. “Questa parata si celebra in tutto il territorio spagnolo – spiega Asuncion Gutierrez Lopez, sivigliana doc – non solo si fa nelle città grandi, ma anche in quelle piccole e nei paesi. Diversi carri allegorici, per capirci, simili a quelli che si fanno a Carnevale, sfilano per le strade principali. Il tema  – continua Asuncion – è chiaramente ispirato al Natale per la maggior parte dei carri, ma non mancano carri in cui ci sono personaggi della fantasia, dei cartoni animati e delle favole”.

 

Nel pomeriggio la gente si riversa nelle strade nelle quali la parata dei Re Magi deve passare e aspetta “armata”  di buste, ombrelli – per usarli come contenitore – e per chi sta al primo piano, anche di lenzuola. Sopra i carri, che possono esser anche in numero di dieci, oltre ai personaggi ai quali sono ispirati, ci sono anche delle persone.

Le più importanti sono tre, scelte di anno in anno, per ricoprire l’importante ruolo dei  Re Magi. “A Siviglia  – spiega Asuncion – la Cavalcata si fa dal 1918 e puoi immaginare quanti siano stati i personaggi del mondo del calcio, delle corride, della televisione e dello spettacolo, scelti per fare Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Oltre a vestirsi con gli abiti tradizionali, loro devono incessantemente buttare tantissime caramelle alle persone che stanno per strada, aiutati dai paggetti e dalle dame. Non devono fermarsi mai. Pensa che accanto ai loro troni – conclude Asuncion – hanno dei bidoni pieni zeppi di caramelle che devono buttare a chi li ha aspettati per ore nelle strade”. Poi, la gente torna a casa con le buste piene di caramelle e vede quante ne ha raccolto.

 

Durante la notte, i Re Magi “ entrano” in casa e portano i regali a grandi e piccini. L’indomani, il 6 di gennaio, il fulcro del focolare domestico è il presepe, perché i regali vengono messi e aperti lì vicino. Quello che da noi succede la notte tra il 24 e il 25, cioè l’apertura dei regali, in Spagna si fa il 6 di gennaio. Il dolce tipico che gli spagnoli mangiano il 5 e il 6 gennaio è il “roscone dei Re Magi”. E la cara e vecchia Befana, alla quale i bambini italiani sono tanto affezionati? Gli spagnoli non tanto la conoscono. A portare il carbone dolce ai grandi e ai bambini che si sono comportati male durante l’anno, nelle calze grandi di iuta o di canapa, che sono come quelle che noi regaliamo, sono sempre i tre personaggi venuti con i cammelli.

Melania Mertoli

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