In Italia crescono la disoccupazione e le buonuscite dei parlamentari…

Mentre i ‘barbagianni’ del vecchio sistema politico si affannano per convincere Beppe Grillo ad appoggiare un eventuale Governo Bersani – ovvero un Governo della vecchia politica – due notizie campeggiano sui giornali. Due notizie che noi vorremmo commentare insieme con i nostri lettori.

La prima notizia è che la disoccupazione, nel nostro Paese, nel 2012 e nel 2013, ha toccato livelli record. Un record negativo, ovviamente. Di questo primato capovolto spicca il Mezzogiorno, dove la disoccupazione giovanile supera il 50 per cento!

Sono questi i risultato del Governo Monti. Tasse in aumento per tutti gl’italiani, famiglie e imprese. A cominciare dall’Imu. Aumento del debito pubblico che sfiora i 2 mila miliardi di euro (altro ‘record’ che, chissà perché, nessuno rinfaccia al Governo Monti. Circa 4 miliardi al Monte die Paschi di Siena. E tanta disoccupazione.

Accanto a questi dati c’è un’altra notizia. Riguarda i componenti della ‘casta’ che non rientreranno in Parlamento. A loro lo Stato italiano si appresta ad liquidazioni da capogiro: decine e decine di milioni di euro!

I soldi che potrebbero andare a sostenere le famiglie e le imprese in difficoltà finiranno, invece, nelle tasche di una ventina di politici in uscita da Montecitorio e Palazzo Madama. Di fatto, questo è il sistema che i grillini dovrebbero andare a puntellare. Ma andiamo ai numeri.

I dati diffusi dall’Istat sono impietosi. A gennaio di quest’anno la disoccupazione under 24 è arrivata al 38,7%. Il risultato peggiore peggiore raggiunto dal’Italia dal 1992 ad oggi. A livello generale il tasso di disoccupazione è schizzato all’11,7%. Si tratta del dato peggiore registrato dal 1992 ad oggi.

Il 2012, oltre che per le banche di Monti, che hanno fatto festa, verrà ricordato per il ‘trionfo’ dei lavoratori precari (contratti a tempo determinato; che hanno raggiunto i 2,8 milioni. Altro record negativo.

A pagare un pesantissimo prezzo alle dissennate politiche del Governo Monti e dell’Unione Europea sono i giovani. L’Istat, numeri alla mano, ci racconta che, a gennaio, il tasso di disoccupazione dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni è pari a 38,7 per cento. Il dato più ‘interessante’, se così si può dire, riguarda il Sud, dove la disoccupazione giovanile (sempre con riferimento ai giovani di età compresa tra 15 e 24 anni) supera, come già ricordato, il 50 per cento.

Mentre i giovani italiani – con in testa quelli del Sud – ‘leccano la sarda’, C’è chi si accinge a farsi una bella abbuffata di denaro pubblico. Cominciamo con l’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che, dopo 18 anni ininterrotti di governatore lombardo si porterà a casa una buonuscita di 450-500 mila euro lordi. Soldi che gli serviranno per ‘reinserirsi’ nella società. Peccato che Formigoni è stato appena eletto al Senato. Così, alla buonuscita sommerà i soliti 20 mila euro mensili.

Dalla Lombardia al Parlamento nazionale. Qui, come ricordato, ci sono tanti politici in uscita. Tra questi, Antonio Di Pietro e l’ex presidente della camera dei deputati, Gianfranco Fini, che lascia lo scranno parlamentare dopo trent’anni. Quanto spetta a questi signori?

Per la sola ultima legislatura ‘appena’ 46.814 euro. In pratica, 9.362 euro per ogni anno di mandato. Fini, conti alla mano dovrebbe incassare circa 300 mila euro. Tassati come il Tfr, certo.

Il Corriere della Sera oggi scrive che Fini, “al pari dell’ex presidente del Senato e dei suoi predecessori”, potrà conservare qualche agevolazione. Cosa? “Un ufficio a Montecitorio, da due a quattro collaboratori e la possibilità di utilizzare l’auto blu in determinate circostanze. Benefit spettanti per qualche anno ancora a Fausto Bertinotti, mentre li perderanno Pietro Ingrao, Irene Pivetti e Luciano Violante”.

Chi sono gli altri politici che si godranno la bella liquidazione? L’elenco è lungo: Sergio D’Antoni. Giorgio La Malfa, Calogero Mannino, Franco Marini, Pietro Lunardi, Margherita Boniver, Marcello Dell’Utri, Giuseppe Ciarrapico, Cesare Cursi, Luigi Grillo, Giuseppe Pisanu, Tiziano Treu, Carlo Vizzini, Lamberto Dini, Adriana Poli Bortone, Diana De Feo, Ombretta Colli e altri ancora.

 

 

 

 


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