Dopo l'annuncio con cui il noto imprenditore dolciario ha comunicato di voler lasciare la Sicilia per trasferirsi in Piemonte, il primo cittadino del comune catanese propone di ospitarlo nel suo territorio. Ma Fiasconaro replica: «Nessuno mi ha contattato personalmente»
Imprenditoria, la proposta di Belpasso per Fiasconaro «Non lasciamo andare via eccellenze, venga qui da noi»
«Non conosco il sindaco di Belpasso, non mi ha contattato e quando io dico una cosa preferisco dire la verità e non mescolare le carte». Reagisce così Nicola Fiasconaro – proprietario dell’omonima azienda dolciaria famosa per la produzione di panettoni e colombe pasquali, oltre che di dolci tradizionali – alla notizia che il primo cittadino di Belpasso, Carlo Caputo, si è reso disponibile ad accoglierlo in uno dei più importanti distretti dolciari internazionali. Tutto nasce dall’annuncio con cui Fiasconaro ha comunicato di avere intenzione di lasciare la storica sede di Castelbuono, nel palermitano, per trasferire l’azienda in Piemonte, a causa di cavilli burocratici e tempi troppo lunghi.
«Ho letto su La Sicilia Web la notizia che Fiasconaro vuole lasciare la Sicilia per trasferirsi in Piemonte e sono impazzito – replica Caputo a MeridioNews – Non esiste che un imprenditore siciliano si sposti al Nord per problemi burocratici e per questo gli invierò al più presto una lettera per mettere in chiaro la mia proposta». Il sindaco parla dell’utilizzo dello sportello unico delle imprese, uno strumento con il quale – se Fiasconaro decidesse di accettare l’invito – si potrebbero snellire una serie di procedure. Ma non solo. Si potrebbe inoltre vagliare l’ipotesi di nuove varianti urbanistiche, da approvare in Consiglio comunale, con cui si possano abbreviare e semplificare le procedure e la detassazione per tre anni, già prevista dal regolamento per tutti i nuovi insediamenti produttivi.
«Abbiamo già diverse eccellenze imprenditoriali sul territorio – spiega il sindaco per motivare la sua proposta – soprattutto nel campo dolciario, basti pensare a Condorelli e Dais tanto per citare le più conosciute». Inserirne di nuove valorizzerebbe l’intero distretto produttivo della zona, da sempre molto attivo con proposte innovative. «Ricordiamo che il primo centro commerciale nasce qua – dice Caputo riferendosi a Etnapolis – così come il parco divertimenti Etnaland». «Molti -a ggiunge – ci cercano per spostarsi dalle nostre parti, dove gli uffici sono attrezzati anche per risolvere i problemi degli imprenditori». E nonostante i diversi problemi che molti comuni devono affrontare Caputo resta fiducioso. «Ce la metteremo tutta per non fare andare via un nostro concittadino, perché in una terra che piange non c’è bisogno di emigrare, si possono trovare altre soluzioni».