Imprenditore denuncia una tentata estorsione Minacce per risolvere una vertenza giudiziaria

Una vertenza giudiziaria che avrebbero voluto condurre fuori dalle aule di un tribunale, con un accordo amichevole. Al centro della vicenda, la somma di 130mila euro e l’acquisto senza pagamento di auto e moto. Ma una delle parti – un imprenditore attivo nel settore di vendita di auto e moto – ha denunciato il tentativo di estorsione. Le manette sono scattate per Giuseppe Chiesa (41 anni), e Lorenzo Mascali (36 anni); per C.D. sono stati disposti i domiciliari. Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso – per presunti legami con il clan Santapaola-Ercolano -, estorsione aggravata, inosservanza di sorveglianza speciale ed evasione. 

Dalle indagini della polizia è emerso che nel dicembre 2013 Mascali e Chiesa sarebbero andati nella sede della ditta della vittima per cercare di perorare la causa di C.D., ex addetto alle vendite dell’azienda il quale avrebbe chiesto 130mila euro per risolvere la vertenza lavorativa. Giuseppe Chiesta e Lorenzo Mascali avrebbero proposto una compensazione tra l’eventuale debito e le somme dovute da Mascali (circa centomila euro) per l’acquisto di numerosi mezzi. Nel corso degli incontri i dipendenti della ditta sarebbero stati minacciati, con l’invito a testimoniare a favore di C.D. 

Inoltre uno degli imprenditori ha subito un furto nell’abitazione di famiglia, con un danno economico di centinaia di migliaia di euro. Mascali, in quell’occasione, avrebbe proposto di interessarsi per la restituzione della refurtiva, sempre in cambio di una risoluzione della causa giudiziaria. L’uomo è anche accusato di evasione, perché in quel periodo avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari. Lorenzo Mascali e Giuseppe Chiesa – quest’ultimo ritenuto componente del gruppo di San Cosimo del clan Santapaola – si trovano nel carcere di Bicocca. 

Redazione

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