Impianti pubblicitari, sospeso protocollo d’intesa Il Consiglio verso il voto per il nuovo regolamento

«Il protocollo d’intesa è da intendersi privo d’effetti e risolto». È con una lettera di sette righe che l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando comunica alle aziende che si occupano di cartellonistica pubblicitaria la sospensione dell’accordo in vigore da due anni. Da quando, cioè, il 22 maggio 2014, il 98 per cento delle ditte che operano sul territorio etneo avevano firmato assieme all’amministrazione per nuove regole condivise. Adesso la giunta torna indietro. E lo fa ufficialmente perché è in arrivo in Consiglio comunale il nuovo regolamento di affissioni e pubblicità che, dopo una serie di rinvii, dovrebbe essere discusso oggi. 

Quello che viene adesso annullato è un protocollo che aveva suscitato numerose polemiche. La prima era stata quella della Job creation, l’azienda che rappresentava quel due per cento degli imprenditori del settore a essere rimasto fuori dall’accordo. Erano stati loro a portare Palazzo degli elefanti in tribunale, contestando alcune autorizzazioni concesse dai dirigenti del Comune. I giudici amministrativi accolgono la posizione di Job creation e parlano anche del protocollo d’intesa. «Non potrebbe considerarsi legittima la concertazione, con gli operatori già presenti nel mercato di riferimento, di una qualunque forma di sanatoria delle pregresse situazioni di illegittimità», si legge nel documento. 

Da quel momento, era maggio 2015, la questione però non si chiude. E con essa la polemica politica a colpi di infuocate commissioni consiliari e botta e risposta a suon di comunicati stampa. Così si arriva a ottobre 2015 e a una nota della ragioneria generale che soffia su un fuoco che era rimasto sottotono, autorizzando 176 impianti pubblicitari, che lo stesso Cga aveva precedentemente dichiarato illegittimi. La reazione della Job creation non si era fatta attendere: «Legalità?», domandavano su cartelloni polemici indirizzati all’amministrazione comunale. 

Adesso, con l’approvazione del regolamento alle porte, la chiusura della vicenda potrebbe essere ancora lontana. Secondo Girlando potrebbe volerci ancora un anno prima che si arrivi alle nuove gare d’appalto. E nel frattempo ci sarebbe un momento di interregno tutto da regolamentare. Per questo l’assessore aveva manifestato in Consiglio comunale l’intenzione di avviare un tavolo tecnico tra tutti gli imprenditori coinvolti. «Per evitare ricorsi», aveva detto. La riunione plenaria, però, sembra non essere avvenuta. E delle proposte di conciliazione tra le società rimangono solo gli emendamenti proposti per la votazione. L’obiettivo è che funzionino da norme transitorie fino al 31 dicembre 2017, data limite fissata da Girlando per gli appalti sull’impiantistica.

Secondo i bene informati, il punto della discussione in aula riguarderà due indirizzi contrapposti. Il primo, supportato dalle società più importanti, proporrebbe la temporanea autorizzazione per tutti gli impianti pubblicitari esistenti sul territorio etneo. Compresi quelli scaduti e annullati. Il secondo orientamento, invece, andrebbe in un’altra direzione: la richiesta all’amministrazione di concedere autorizzazioni del tutto nuove, rilasciate in ordine di arrivo dell’istanza di concessione. La battaglia in Consiglio potrebbe svolgersi su questi due fronti contrapposti. Se, finalmente, bastasse il numero legale dei consiglieri per arrivare al voto.


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A Palazzo degli elefanti oggi si dovrebbe decidere il futuro delle affissioni pubblicitarie sul territorio. Dopo diversi rinvii, potrebbe essere arrivato il momento dello scontro in aula. Che potrebbe partire da due emendamenti contrapposti che mirano a un solo obiettivo: normare il periodo vacante in attesa dei prossimi appalti

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