Vogliono sapere cosa è successo sabato sera a Spadafora, nel Messinese. Vogliono capire se la morte del loro familiare si poteva evitare. Ecco perché i genitori di Enrico Lombardo si sono rivolti, tramite il loro avvocato, alla Procura di Messina. Il 42enne di Messina è morto sabato notte sotto casa dell’ex compagna, che aveva chiesto l’intervento dei carabinieri perché l’uomo si sarebbe presentato con fare minaccioso. Ma dopo l’arrivo dei militari qualcosa è andata storto: «Era in evidente stato di agitazione psicofisica – scrivono dall’Arma – Dopo essere stato immobilizzato a seguito dell’intervento dei militari operanti, l’uomo accusava un malore ed è morto». La causa sarebbe un arresto cardiaco.
Adesso sia l’ex moglie (relazione precedente a quella con la donna che ha chiamato i carabinieri) che i genitori di Lombardo vogliono chiarezza. La prima, Alessandra Galeani, ha presentato una denuncia ai carabinieri. I genitori invece, che vivono a Santa Lucia del Mela, insieme alla sorella si sono rivolti alla magistratura.
«Enrico era un gigante buono, non è mai stato violento – dice l’ex moglie – Lo conosco fin da quando eravamo piccoli. Siamo stati sposati otto anni e fidanzati per cinque. Non ha mai alzato la voce con me o mostrato segni di aggressività. A luglio abbiamo festeggiato il diciottesimo compleanno di nostra figlia e stava bene fisicamente». Sabato sera però, nonostante il tempestivo arrivo dell’ambulanza, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. «Non crediamo che abbia avuto un malore, era in salute – continua Galeani – Un omone grande e grosso che aiutava sempre tutti».
Enrico Lombardo lavorava in un supermercato a Milazzo e con la nuova compagna aveva avuto altri due bambini, una femminuccia e un maschietto. Anche questo rapporto si era però spezzato e lui era andato a vivere da solo a Spadafora. Sabato sera era andato a parlare a casa di lei, che vive con i genitori. Ma qualcosa è andato storto e la donna ha richiesto l’intervento dei carabinieri. Cosa sia successo sarà adesso la magistratura a ricostruirlo. Il fascicolo è affidato al procuratore aggiunto di Messina Vito Di Giorgio e ai sostituti Antonio Carchietti e Marco Accolla, che stanno procedendo insieme al
collega di Barcellona Alessandro Liprino, visto che il primo intervento è stato dei carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Milazzo.
A chiarire le cause della morte sarà l’autopsia che stabilirà anche se sul corpo del 42enne ci siano eventuali segni figli di una colluttazione.
A riconoscere il cadavere sarà la ex moglie. «I genitori di Enrico non sono nelle condizioni per farlo e mia figlia non voglio che abbia questo ricordo del padre».
È stata una nottata movimentata quella vissuta da alcuni cittadini di Scordia, in provincia di…
Approfitta del buio della notte per rubare un motociclo caricandolo in macchina, ma viene individuato…
Alle 5.30 di mattina una banda di malviventi, a Scordia in provincia di Catania, è…
Una discoteca abusiva, con centinaia di persone all'interno e in assenza delle condizioni di sicurezza,…
A Palermo un carabiniere in convalescenza, per motivi di servizio, ha sventato il furto di un borsellino…
Secondo furto con scasso in un pub a Palermo in via Spagna. I ladri hanno spaccato al…