Il progetto pilota, realizzato in contemporanea nella nostra città e a Napoli, sarà presentato domani in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani. Emanuela Firetto di Ceipes: «L’app è gratuita e intuitiva, darà informazioni su cibo e luoghi, ma anche su cultura e arte»
Imap, la Palermo interculturale a portata di mappa «Strumento di conoscenza delle comunità straniere»
Cibo, luoghi, associazioni, appuntamenti, ma anche tradizioni, cultura e storia. Come sarebbe apprendere tutto questo delle circa 70 comunità straniere con le quali conviviamo a Palermo? Da domani potremo scoprirlo. In occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, sarà presentato presso le ex scuderie di palazzo Cefalà il prodotto di mesi di duro lavoro: Imap – Intercultural map of your city, un’app per smartphone delle mappe interculturali della nostra città. «È uno strumento che vuole essere a portata di tutti e che vuole facilitare l’accesso di cittadini e turisti alle comunità straniere e alle loro risorse presenti sul territorio», spiega a MeridioNews Emanuela Firetto del Ceipes, il Centro internazionale per la promozione dell’educazione e lo sviluppo che promuove il progetto. La realizzazione dell’app si è concretizzata dopo un percorso suddiviso in tre momenti: «Il primo step è iniziato a luglio ed è stato principalmente un momento di formazione insieme a un gruppo di giovani, per eseguire una mappatura di comunità sotto la dimensione dell’intercultura – racconta Emanuela – Da agosto a ottobre è avvenuta effettivamente la mappatura sul territorio e infine è stata creata l’app, in cui sono stati inseriti i dati raccolti durante la mappatura».
Quindi, sono stati mappati tutti i luoghi e le realtà appartenenti alle comunità straniere qui a Palermo: «Tutto quello che è la ristorazione, i luoghi d’incontro e di svago, le associazioni, ma anche le iniziative», torna a dire la volontaria. L’app sarà scaricabile gratuitamente e utilizzabile attraverso alcuni filtri, che permetteranno di accedere alle informazioni desiderate in base alla comunità e al settore di interesse. «Ci saranno anche informazioni di carattere culturale raccolte attraverso le interviste realizzate durante la fase di progettazione, nelle quali vengono messi in luce aspetti diversi della cultura di ogni paese – spiega ancora Emanuela – dalle arti ai rimedi natuarli, dai piatti tipici ai personaggi più conosciuti, informazioni che arricchiscono la conoscenza di quella determinata comunità o cultura straniera». Imap sarà quindi un’app soprattutto intuitiva e facile da utilizzare, uno strumento che «viene dato in mano alla cittadinanza e che vuole valorizzare le culture altre che fanno parte del territorio». L’iniziativa è stata finanziata dalla fondazione egiziana Anna Lindh, in collaborazione con un partenariato locale formato da altre cinque associazioni: InformaGiovani Palermo, Come una marea, associazione Euro, Eva (European Volunteering Association) e Uniamoci Onlus. Questo è un progetto pilota realizzato in contemporanea a Palermo e a Napoli. Durante la presentazione di domani, infatti, ci sarà un collegamento via Skype con i volontari partenopei.
Dopo la presentazione mattutina dell’app, il pomeriggio sarà dedicato ai tour interculturali alla scoperta dei percorsi inseriti dentro Imap, guidati dagli stessi giovani migranti che con le loro storie e informazioni hanno dato un importante contributo al progetto. È prevista la visita guidata con l’Imam presso la moschea in piazzetta della Messinese, in pieno centro storico, seguita da un laboratorio di danza africana presso l’oratorio salesiano di santa Chiara. E ancora la visita alla chiesa induista di via Caruso e alla sartoria sociale African style della cooperativa Irepo. Il pomeriggio si concluderà all’insegna dell’accessibilità, con l’evento Carrozzina time, una replica in piccolo della due giorni organizzata sul piano della Cattedrale e in via Ruggero Settimo un mese fa, il Carrozzina day: sarà possibile sperimentare in prima persona lo spazio dell’oratorio di santa Chiara a bordo di sei sedie a rotelle messe a disposizioni di tutti. «Un’esperienza di continuità con l’evento precedente, ma ridimensionata a eventi minori – spiega la promotrice Lunia Ales – L’obiettivo è di rendere sempre più quotidiano il rapporto con le persone che vivono con una condizione di disabilità». La giornata si concluderà sempre presso l’oratorio di santa Chiara con cibo e musica dal mondo: si esibiranno, infatti, i Re Ra Bombas con il loro sound mauriziano, il gruppo palermitano dei Matri Mia con musica balcanica e gli Arabian Night con il loro tipico repertorio di musica e danza egiziana.