Che il Coime avrebbe dovuto fare i salti mortali per riuscire a rendere nuovamente agibile il Velodromo Borsellino per un evento andato sold out dopo pochi giorni dalla messa in vendita dei biglietti era cosa nota, ma l’ottimismo degli uffici si è spento a meno di due settimane dal concerto di Coez. I quattromila fan che il 28 luglio vorranno acclamare e ascoltare le canzoni del rapper, infatti, dovranno andare al Castello a mare. Si conclude così una querelle che aveva fatto sperare, anche se solo per poco tempo, che Palermo, grazie alla task force tra Coime e altre partecipate, potesse tornare ad avere un posto in cui ospitare concerti e grandi eventi. «A me – dice uno degli organizzatori della serata a MeridioNews – è stato detto un paio di giorni fa. Poco male perché alla fine quattromila persone possono entrare anche al Castello a mare, però certo non è stata una bella cosa».
Cocente la delusione di chi invece si è speso per anni perché il Velodromo potesse essere restituito alla cittadinanza. «Ho seguito tutti i lavori fin da quando ero consigliere di circoscrizione – dice Eduardo De Filippis – Si è lavorato tanto, devo dirlo, ma alla fine è rimasta la solita promessa non mantenuta. Da febbraio a oggi gli organizzatori non hanno avuto praticamente un’interlocuzione valida con nessuno, questo perché non essendoci un assessore al Turismo, sport e spettacolo in questa città mancava proprio la figura di riferimento e non sanno con chi interfacciarsi. Al Comune sostengono che non si è fatto in tempo a fare una variazione di bilancio e per questo sono venuti a mancare i soldi per completare i lavori».
Di conseguenza, sempre secondo De Filippis, il risultato è l’ennesimo cantiere aperto e mai concluso a Palermo e il responsabile l’esponente di Diventerà Bellissima, il movimento del presidente della Regione Nello Musumeci, lo individua nell’ex vicesindaco Emilio Arcuri, assessore responsabile della messa a punto della struttura. «La verità è che dopo sette anni di mandato, se sei assessore alle Infrastrutture e c’è una città messa sottosopra: c’è un cantiere ogni cento metri e le vittime di ciò sono i cittadini, significa che sei inadeguato a svolgere questo ruolo. In qualsiasi altra città d’Italia sarebbe stato rimosso. E per questo noi di Diventerà Bellissima chiediamo le dimissioni di Arcuri». Un attacco quello dell’ex consigliere di circoscrizione, che non vuole essere strettamente politico. «La mia è una considerazione maturata dopo anni di questa gestione. A Orlando non può che andare un plauso per quello che sta facendo con Palermo capitale della Cultura, ma ha vinto le elezioni con una larghissima maggioranza, adesso è un suo dovere individuare le persone che possano far spendere questa città. È normale che ogni organizzatore di concerti debba sudare per organizzare un evento a Palermo? Non c’è da stupirsi se poi portano i loro spettacoli migliori fuori, a Taormina, Segesta o in altri luoghi».
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