Tortino di sarde e pasta con le sarde fuori menu con chiaro riferimento politico alle sardine per la cena di ieri sera all'Astoria Palace di Palermo. Quattrocento persone divise ai tavoli per province con tanto di gioco a squadre finale
Il tour di Salvini finisce a pasta con le sarde Al suo tavolo solo i 4 sindaci siciliani della Lega
Oltre le segrete stanze della politica, i segreti pasti del leader del Carroccio. Il tour politico di Matteo Salvini che ha fatto tappa a Palermo ieri pomeriggio e stamattina, è stato anche una full immersion nelle tradizioni folkoristiche ed enogastronomiche siciliane. A cominciare dal pranzo col governatore Nello Musumeci, consumato a Palazzo d’Orleans, dove tra le portate è apparso anche un tortino di sarde, tributo alle tradizioni culinarie siciliane, ma anche chiaro riferimento alle sardine, che di lì a breve avrebbero manifestato a piazza Verdi, a pochi metri dal teatro Al Massimo in cui si teneva il comizio del segretario leghista.
Al termine del quale oltre 400 persone si sono dirette alla volta dell’Astoria Palace Hotel di Palermo, dove con una quota di 40 euro i partecipanti hanno cenato insieme all’ex ministro dell’Interno. Non sono mancate le facce cupe per gli esclusi al tavolo di Salvini, che sceglie la tradizionale suddivisione geografica: aree della sala suddivise per province e ciascuno resta all’interno della sua area (compresi i deputati all’Ars e lo stesso regista del gruppo, Nino Minardo, seduto al fianco della consorte in un tavolo tra i militanti del Ragusano).
Al tavolo con Salvini, oltre al suo assistente, Andrea Paganella, il vicerè Stefano Candiani e i quattro sindaci leghisti in Sicilia: Matteo Francilia di Furci Siculo, Francesco Di Giorgi di Chiusa Sclafani, Anastasio Carrà di Motta Sant’Anastasia e Salvatore Gallo di Palazzolo Acreide. Nel tavolo al fianco, invece, si sono accomodati i consiglieri comunali del gruppo di Palermo.
Al buffet degli antipasti gli ospiti hanno potuto scegliere tra prosecco, aperitivo analcolico, patatine, noccioline, salatini, olivette, pizzette, sfincionelli, arancinette al burro e alla carne. Al tavolo invece sono stati serviti caserecce con caviale di melanzana, frappé di basilico e scaglie di mandorle tostate e carré di vitello al florio con contorni di patate parmentier e spinaci al burro. Per dessert, infine, la tradizionale cassata siciliana.
Fuori menù, ancora una volta, a Salvini è stato servito un piatto di pasta con le sarde. Oltre al vino bianco e rosso ai tavoli, l’assessore comunale di Naro, Lillo Burgio, ha portato alcune bottiglie di vino prodotto ad Agrigento da una cooperativa sociale ed etichettato ad hoc per l’occasione col logo della Lega e le facce di Salvini o di Candiani. Mentre Gallo, il sindaco di Palazzolo, ha portato un piatto di salsiccia tipica del suo paese, solitamente fatta con il maialino nero degli Iblei, che Salvini ha assaggiato cruda.
Al termine della cena è stata la volta del gioco a squadre: un quiz in cui le domande, ancora una volta, vertevano tutte attorno ai temi della Lega, dal nome del capogruppo alla Camera, a quello del governatore del Veneto. Ad avere la meglio sugli avversari è stata la squadra di Belmonte Mezzagno.