Il sindaco di Mezzojuso rifiuta l’Arena di Giletti «Ha alimentato un clima pesante tra i cittadini»

«Ho deciso di non prendere più parte alla trasmissione televisiva Non è l’Arena su La7». L’annuncio del sindaco di Mezzojuso Salvatore Giardina arriva anche con un post su Facebook. La cittadina del palermitano da tempo ha addosso i riflettori della trasmissione televisiva, che ha dedicato ampio spazio alla vicenda delle sorelle Napoli – le tre donne che da undici anni sono ostaggio di minacce e intimidazioni da parte della mafia dei campi. Il 7 ottobre il conduttore Massimo Giletti è tornato sull’argomento, ospitando – tra i tanti ospiti – anche le tre sorelle. Ma tra le assenze spiccava proprio quella del primo cittadino del Comune. 

«Lo Stato non è fatto solo dai magistrati e dai carabinieri – aveva detto in quell’occasione il giornalista – Lo capite, abitanti di Mezzojuso? Lo Stato siamo tutti noi, ogni singolo cittadino è Stato. È troppo facile delegare a loro. E quindi lo scontro con la comunità di Mezzojuso, tra me e gli abitanti, c’è stato, è vero, ma perché secondo me è stato molto male interpretato». Poi, nell’annunciare l’intervento di Nunzia Di Girolamo direttamente dalla cittadina del palermitano (l’ex deputata di Forza Italia era nell’inedita veste di “inviata”), Giletti si è rivolto direttamente a Giardina. «Voglio che il sindaco scenda da casa sua e parli. Perché è troppo tempo che lo invito e non viene, e anche se mi ha querelato ce la vedremo in tribunale. Intanto vorrei che parlasse a tutta l’Italia, perché troppe cose non tornano in questa vicenda. Senza avere acredini, ma parlando da uomini veri». 

Un invito che il primo cittadino di Mezzojuso definisce «ripetute e fastidiose esortazioni», e che perciò respinge per due ragioni. «In primo luogo  – dice Giardina – perché la telenovela che il conduttore Massimo Giletti, esclusivamente per ragioni di audience, ha imbastito da oltre un anno sul Comune di Mezzojuso, che ho l’onore di rappresentare, ha alimentato tensioni e un clima pesante fra i cittadini, offrendo di questa comunità una immagine altamente negativa. Ho già detto tutto quello che l’amministrazione comunale ha fatto in merito alla vicenda che ha riguardato le sorelle Napoli, in occasione della mia prima e unica partecipazione alla trasmissione: è stata offerta solidarietà nel momento in cui si è avuta piena consapevolezza della gravità della situazione. Ciononostante, il tribunale mediatico dello spettacolo de Non è l’Arena, con la sua pubblica accusa, la sua giuria popolare, la sua Corte, mi ha preventivamente attribuito lo status di imputato unico e di colpevole, al di là delle mie reali colpe e questa è la seconda ragione del mio diniego a partecipare alla trasmissione tv. Non ho più nulla da aggiungere – aggiunge il sindaco – su questo caso anche e soprattutto perché della correttezza del mio operato rispondo alla magistratura, delle mie scelte politico amministrative rispondo ai cittadini di Mezzojuso, e delle mie azioni rispondo alla mia coscienza. Riconosco solo questi tre tribunali e non altri, tanto meno quelli televisivi che rispondono a logiche e a dinamiche che non mi appartengono».

E sul post del sindaco si susseguono decine commenti e attestati di solidarietà: c’è chi lo invita piuttosto a dedicarsi «alla sagra della castagna», chi scrive che «Giletti sa la verità ma non la dirà mai» e chi afferma di non aver mai visto «una gogna mediatica di così rara veemenza». Nessuno, al momento, cita le sorelle Napoli. Che alla trasmissione tv hanno raccontato ciò che è successo negli ultimi mesi, a partire dai miglioramenti e col primo raccolto effettuato a pieno. «L’anno scorso abbiamo prodotto 330 balle di fieno e quest’anno quattromila – hanno detto – e più di 50mila chili di grano. È stata una grande emozione, non ci speravamo neanche». A effettuare il raccolto sono stati i dipendenti Esa, «e per questo ringraziamo l’assessore alla Agricoltura Edy Bandiera». Inoltre è stata ripristinata la recinzione ad opera del corpo forestale. Mentre sono stati trasferiti i dipendenti dell’istituto zootecnico confinante (e denunciato dalle sorelle). 

Dal punto di vista giudiziario restano incardinati due processi per pascolo abusivo, relativi ai fatti del 2017. «Quest’estate è andato tutto a posto – commenta il legale delle sorelle Napoli, l’avvocato Giorgio Bisagna (che le difende insieme al collega Angelo Anania … ndr) – Quindi ne deduciamo che le mucche selvatiche guardano l’Arena di Giletti (la tesi dello sconfinamento degli animali nei terreni delle sorelle era infatti che fossero appunto animali selvatici e non relativi a possibili proprietari confinanti … ndr). Resta il fatto che le sorelle hanno solidarietà da Villafrati in poi».  


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