«Con una legge elettorale maggioritaria, non votare per noi significa far vincere la destra». L'esponente democratico, a Catania insieme alla candidata alla Regione Caterina Chinnici, sposa la narrazione del dualismo tipica di queste elezioni nazionali e regionali
Il segretario del Pd Enrico Letta a Catania «Scelta di campo su clima, lavoro e diritti»
«Caterina Chinnici è la migliore candidata per il futuro dell’Isola. È la candidata con più dignità». A 20 giorni dalle doppie elezioni nazionali e regionali, la partita si gioca sempre di più tra due squadre. Chiamando gli elettori a una scelta di campo. Una narrazione sposata anche dal segretario nazionale del Partito democratico Enrico Letta, in Sicilia per un doppio appuntamento: prima a Catania, sotto il sole cocente dell’ora di pranzo, alla Cappella Bonajuto per la presentazione delle liste dei candidati etnei, insieme alla candidata alla presidenza della Regione Caterina Chinnici, al vice-segretario nazionale Peppe Provenzano e al segretario regionale Anthony Barbagallo.
Una scelta in un campo che, agli elettori, finora è apparso fin troppo sfumato. Eppure, per Letta, le differenza tra i due schieramenti sono nette, specie su certi temi. «Pensiamo al cambiamento climatico – dice Letta ai microfoni del gruppo Rmb – Il centrodestra è per il negazionismo, il problema non li tocca, se ne occuperanno i loro figli. Per noi, invece, dobbiamo occuparcene noi oggi». Attenzione poi, da parte del centrosinistra, a un trema drammaticamente d’attualità in Sicilia: il lavoro. «Noi abbiamo la nostra proposta per il primo impiego dei giovani e vogliamo ridurre le tasse sul lavoro come principale deduzione fiscale». Strade che si dividono storicamente, infine, sul tema dei diritti: «Per niente al centro della loro agenda – commenta Letta – In Sicilia, per esempio, la questione della parità di genere non esiste, a partire dalla legge elettorale in cui non c’è la doppia preferenza di genere che avrebbe aiutato le donne ad avere un’opportunità. Noi abbiamo candidato in Sicilia Caterina Chinnici, che sarà la prima donna presidente della Regione».
E in un governo andato in frantumi, resta forse un ultimo scampolo di continuità, almeno nelle intenzioni del centrosinistra: il mantenimento del reddito di cittadinanza, riveduto e corretto. «Abbiamo sempre detto che una norma a favore del contrasto alla povertà sia fondamentale. Quindi il reddito di cittadinanza è giusto se serve a rispondere al problema della povertà – conclude Letta – ma non ha funzionato sul tema dell’occupazione, quindi andrà affiancato a specifiche norme sulle politiche attive per il lavoro».
Nel pomeriggio, alle 18, prevista l’apertura ufficiale della campagna elettorale di Chinnici a Villa Filippina. «Il 25 settembre si farà una scelta di campo legata al fatto che questa è una legge elettorale maggioritaria – conclude Letta – Nei collegi uninominali, gli unici che possono vincere siamo noi o il centrodestra, perché si vince con almeno il 35-40 per cento dei voti e viene eletto uno solo. Quindi tutti quelli che non vogliono votare a destra e non votano nemmeno noi, in realtà aiutano la destra ad avere il candidato eletto nel collegio uninominale».