Quasi tre ore di seduta per approvare un solo punto all’ordine del giorno e l’ennesimo rinvio sul regolamento di chioschi, dehors e sponsorizzazioni. Il clima sembra quello delle riunioni di condominio e ogni intervento viene urlato. È un Consiglio comunale che risente degli strascichi delle manovre politiche per le elezioni regionali, ma anche di una giunta precaria che fino a ieri disponeva di soli sei componenti. E che, talvolta, è stata tacciata di assenteismo in aula. In questo clima le nuove assessore – nominate ieri – Viviana Lombardo, Adriana Patella e Cinzia Torrisi, hanno presenziato al loro primo consiglio comunale da amministratrici. Ma a pesare, come fanno notare dai banchi dell’opposizione, è anche lo stallo legato alla seconda sospensione del sindaco Salvo Pogliese, ormai risalente a fine gennaio. L’ipotesi dimissioni genera una condizione di incertezza ma, secondo alcuni, adesso sarebbero più lontane con l’ingresso di tre nuovi volti nella giunta guidata dal sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi.
«Qualcuno mi ha detto che ci vorrebbe un mago per sciogliere questo nodo», è il commento di Viviana Lombardo, neo assessora con delega alle Attività produttive. A quest’ultima, figlia d’arte e avvocata di professione, è stata assegnata la delega prima di competenza dell’ex assessore Ludovico Balsamo, dimessosi in aperta polemica, e tirando in ballo anche il regolamento sui dehors, l’1 aprile. Patella, esperta di progettazione e formazione sociale, si occuperà invece di politiche per la famiglia e dei servizi sociali ricoprendo il posto precedentemente occupato da Giuseppe Lombardo. A Torrisi, insegnante di professione, è toccata invece la gestione di scuola, cultura e politica giovanile, delega quest’ultima lasciata scoperta da Barbara Mirabella, adesso in lizza per le elezioni regionali con Fratelli d’Italia, lo stesso partito di cui Pogliese è coordinato per la Sicilia orientale.
«Sono nomine tecniche, ma tutto è politica», ammette Patella, in quota autonomista, già consigliera della seconda circoscrizione che accorpa i quartieri di Ognina, Barriera, Canalicchio e Picanello. Proprio in quest’ultimo, al civico 1 di via Calipso, ha sede l‘asilo nido comunale di cui è stata presidente: La Giostra dei bimbi. Nel suo curriculum c’è anche il ruolo di componente della commissione dei servizi sociali del Comune di Catania. «È avvenuto tutto in tempi molto brevi – commenta a MeridioNews con riferimento alla nomina – il gruppo autonomista mi ha indicato in giunta per creare una sinergia con gli altri assessorati anche per portare ciò che ho raccolto nella mia carriera».
Torrisi e Lombardo, invece, entrano a fare parte della giunta comunale in quota Fratelli d’Italia. Torrisi è stata presidente del Rotary club di Catania e fondatrice del Rotary di San Gregorio. Per Lombardo invece la politica è pane quotidiano in famiglia. Si tramanda di generazione in generazione. E di delega in delega. Figlia d’arte di Nuccio Lombardo, ex presidente dell’allora Asec Spa e attuale Catania rete gas, a lei è toccata la stessa delega – Attività produttive – assegnata al padre nella precedente sindacatura, quella di Enzo Bianco. Nel 2018 la neo assessora si è candidata al consiglio comunale nella lista Catania 2.0, riferimento del deputato Ars Luca Sammartino, prima che quest’ultimo transitasse alla Lega.
«La mia è sicuramente una nomina anche tecnica, ci sarà da studiare regolamenti e quant’altro, il mio curriculum servirà», commenta Lombardo. Sui punti in programma però l’assessora non si sbilancia ancora. Del resto è solo il primo giorno. «Ho convocato una riunione domani (oggi per chi legge, ndr) e conoscerò coloro che dovranno coadiuvarmi in questa impresa e cercherò di portare avanti il lavoro di che mi ha preceduto», dice Lombardo al termine di un escalation del dibattitto consiliare che ha portato il presidente del senato cittadino a sospendere la seduta. «Ve lo fate voi il consiglio», ha tuonato Giuseppe Castiglione interrompendo un diverbio tra i consiglieri Salvo Di Salvo e Manfredi Zammataro, prima di abbandonare un’aula che riesce a portare a casa solo il regolamento per l’assegnazione dei compensi professionali in favore dei dipendenti dell’ufficio Tributi. «Come primo giorno tutto alla grande», ironizza Lombardo.
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