Nel maggio 2008 Step1 racconta la storia di una ex studentessa della media Cavour di Catania che ha ricevuto una curiosa lettera dal dirigente di quell'istituto con un invito a un incontro pubblico. L'occasione? La sua candidatura alle elezioni comunali. Ora Santo Ligresti dovrà rispondere di abuso d'ufficio e violazione della legge elettorale - Caro Preside, ti scrivo
Il preside di Bianca rinviato a giudizio
Abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale, queste le ipotesi di reato per cui il preside della scuola media “Cavour”, Santo Ligresti, dovrà rispondere in tribunale. Rinviato a giudizio dal Gup Atonella Rizza, su richiesta del Pm Angelo Busacca, il dirigente scolastico è accusato di aver gestito i dati personali dei propri alunni al fine di organizzare una riunione elettorale usufruendo gratuitamente dei locali pubblici della scuola.
Il fatto è che il “vostro” preside si candida al Consiglio Comunale di Catania in una delle due liste del Movimento per l’Autonomia del Presidente Raffaele Lombardo, ed ha pensato di chiedervi il consenso, fiducioso com’è di aver lasciato in voi un buon ricordo”, si leggeva nella insolita missiva pubblicata da Step1 nel maggio 2008. A spedirla al giornale una studentessa. L’episodio risale alle elezioni comunali del 15 e 16 giugno 2008 prima delle quali il preside avrebbe fatto recapitare alle famiglie dei propri alunni, ex alunni e docenti una lettera con la quale, oltre a inviare i suoi “santini elettorali”, avrebbe invitato tutti a partecipare a un incontro di propaganda politica nella sala “Turi Ferro” della scuola media “Cavour” da lui diretta. Nomi e indirizzi degli invitati sarebbero saltati fuori tramite la segreteria amministrativa della stessa scuola pubblica.
Di tutt’altro avviso Ligresti , che ha più volte dichiarato che si trattò di una riunione di carattere privatistico. Discussione che adesso si sposterà in tribunale dove sarà oggetto di regolare processo. A deciderlo è stato il Gup che, rigettando la richiesta di parte civile del sindacato Uil, ha rinviato il preside a giudizio.