La dimostrazione a I Portali rientra nella Mostra statica del 62esimo Reggimento Fanteria Sicilia. Nel video si vedono manganellate e pedate. Dopo la denuncia di un padre, è nata la protesta. Il parco commerciale: «Ci scusiamo ma era simulazione»
Il pestaggio simulato dall’esercito al centro commerciale «Conta la simbologia, scene violente in luogo inadatto»
Uniforme militare, caschetti, guantoni, cuscini imbottiti per le braccia e per le gambe, scudi e manganelli. Un pestaggio simulato dai militari del 62esimo Reggimento Fanteria Sicilia in un’area del centro commerciale I Portali di San Giovanni La Punta davanti a una platea di persone tra cui erano presenti anche diversi bambini. A denunciare l’accaduto è stato un genitore che, insieme alla moglie e ai figli, ha assistito sconcertato alla scena e ha girato un video con il proprio cellulare.
Due militari a terra, altri cinque che li colpiscono con manganellate e pedate. Una scena violenta, con pistole e coltelli in gomma, in mezzo ai negozi di cui sono stati inconsapevoli spettatori i clienti del parco commerciale durante un pomeriggio di shopping. L’episodio, come pubblicizzato anche sul sito e sui canali social de I Portali, rientra nell’evento che si è tenuto il fine settimana dal 13 al 15 settembre. Una mostra statica di nuovi mezzi, materiali e capacità in dotazione all’esercito italiano che comprendeva anche la dimostrazione pratica dell’attività addestrativa di allenamento al Mcm (Metodo di combattimento militare).
«Simulazione o no – afferma una donna che ha assistito alla scena – è la simbologia che conta. E lo spettacolo di un militare armato, con armi vere o finte poco importa, che prende a manganellate un individuo già a terra è vergognoso sempre e comunque. I presenti, adulti e bambini, hanno assistito a scene di ostentata e gratuita violenza, che sia stata finzione o no, non fa proprio differenza». Durante i tre giorni della mostra statica, nell’area riservata all’esercito sono stati esposti mezzi di combattimento e altre attrezzature in dotazione.
Sui social l’episodio, raccontato da Fanpage, ha già suscitato reazioni forti e iniziative di protesta. «Una cosa ignobile e vergognosa, violenza pura e gratuita in un luogo inopportuno e inadatto». Inizia così il video di un cittadino catanese che invita i suoi concittadini, e non solo, a non fare passare sotto traccia quanto accaduto. «No a questa violenza», «Salviamo i bambini da questi spettacoli», «Contro queste esibizioni dell’esercito», «Boicottiamo i portali». Sono alcune delle scritte che, negli ultimi giorni, stanno rimbalzando su profili, pagine e gruppi su Facebook. Alcuni dei commenti, in ogni caso, sono di tenore diverso: «Tanto scandalo per una cosa che probabilmente suo figlio avrà già visto sullo schermo della Playstation miliardi di volte e già interiorizzato – scrive una donna – Qui parliamo di uomini che combattono e difendono la patria».
Dopo il clamore suscitato, anche dal centro commerciale I Portali è stato pubblicato un post in cui si spiega che «la mostra ha permesso di fare conoscere al pubblico le molteplici attività che l’esercito svolge tra cui la pubblica sicurezza a difesa dei più deboli. Ci scusiamo – si legge sul profilo del parco commerciale – per aver urtato la sensibilità di alcuni, nutriamo il più profondo rispetto per le opinioni di tutti e per questo abbiamo deciso di fare chiarezza: si trattava di una simulazione eseguita da militari professionisti in tutta sicurezza. Inoltre, quella che qualcuno ha erroneamente definito “tenuta antisommossa”, nella realtà era costituita da protezioni per gli operatori. Manganelli e scudi fanno parte dell‘uniforme di servizio prevista in ambiente operativo e le armi utilizzate (pistole e coltelli), come specificato dall’istruttore all’inizio della dimostrazione, erano dei simulacri in gomma assolutamente innocui. La dimostrazione – conclude la nota – non simulava un pestaggio di un inerme e pacifico manifestante, ma il contrasto e la gestione, in ambiente ostile e in situazione di “crisi”, di fazioni violente che perseguivano intenti criminosi. Tutto questo in situazione di difesa e mai di attacco».