Il Palermo è chiamato domani sera al Barbera contro il Toro a riscattare il passo falso di domenica sul campo del Parma. Il ko con i ducali non ha lasciato il segno in classifica ma, di fatto, ha rallentato la rincorsa dei rosanero verso la quota 50 punti, traguardo distante nove punti e fissato da Iachini come nuovo obiettivo in questo rush finale dopo avere conquistato con largo anticipo la salvezza
Il Palermo prova a matare il toro Zamparini: «Dybala? A Napoli sarebbe come Maradona»
Giocare ogni tre giorni è una prassi che tocca i due lati della stessa medaglia. Stretta nella morsa di impegni ravvicinati, una squadra non ha il tempo di godersi una vittoria ma, nello stesso tempo, ha la possibilità immediata di rifarsi dopo una sconfitta. E’ questo il caso del Palermo chiamato domani sera al Barbera nel turno infrasettimanale contro il Torino a riscattare il passo falso rimediato domenica sul campo del Parma. Il ko con i ducali non ha lasciato il segno in classifica ma, di fatto, ha rallentato la rincorsa dei rosanero verso la quota 50 punti, traguardo distante nove punti e fissato da Iachini come nuovo obiettivo in questo rush finale dopo avere conquistato con largo anticipo la salvezza.
Il Palermo avrà subito la chance di cancellare la sconfitta subita in terra emiliana ma il calendario non è stato benevolo. Per i rosa, infatti, non sarà facile matare il Toro. Una squadra reduce da cinque risultati utili consecutivi, a sole due lunghezze dal sesto posto e galvanizzata dalla storica vittoria nel derby con la Juventus. Un’affermazione che, al di là delle vicende extracalcistiche avvenute domenica nel capoluogo piemontese prima e durante la partita, nobilita la stagione dei granata già impreziosita da altri risultati di prestigio come i successi interni in campionato contro Sampdoria e Napoli e l’exploit a Bilbao nel ritorno dei sedicesimi di Europa League.
Dal punto di vista psicologico, la gara contro il Torino ha premesse diverse da quelle del match disputato due giorni fa al Tardini. Se a Parma gli uomini di Iachini inconsciamente sono scesi in campo con minore intensità e ardore agonistico al cospetto di un avversario ormai condannato alla retrocessione, domani la squadra sa che questo errore di valutazione non potrà essere ripetuto. Guai a prendere sottogamba l’impegno contro i granata, una delle rivelazioni del torneo e la compagine che in questi anni, grazie alla continuità garantita dal lavoro di Ventura, ha fatto probabilmente i passi avanti più concreti dando un notevole impulso al proprio processo di crescita.
«Il Torino ha vinto il derby e, quando si vince, una squadra si porta dietro una scia di fiducia e di certezze che, peraltro, i granata hanno consolidato in questi quattro anni con un ottimo allenatore come Ventura – ha sottolineato Iachini – Il Toro è un buonissimo mix di giocatori esperti e giovani molto interessanti ed è una squadra che in pratica gioca a memoria. Servirà, da parte nostra, una prova impeccabile dal punto di vista dell’attenzione e dell’organizzazione di gioco». Il tecnico rosanero, che ha convocato 24 giocatori (tra gli indisponibili anche l’attaccante Makienok), indica il Torino come un modello di riferimento: «I granata stanno portando avanti un percorso di lavoro all’insegna della continuità anche dal punto di vista tattico e in questi anni hanno messo il tassello giusto al posto giusto togliendosi delle soddisfazioni. Sotto questo aspetto, credo che possano essere un punto di valutazione importante per la nostra crescita in ottica futura».
Rispetto alla sfida con il Parma sono previste delle novità nella formazione di domani. A centrocampo, ad esempio, con ogni probabilità torneranno nell’undici iniziale Jajalo (out domenica per squalifica) e Rigoni, rimasto in panchina al Tardini per scelta tecnica legata al turn over. Rotazione anche in porta. Domani i gradi da titolare saranno assegnati di nuovo all’ex di turno Sorrentino, sostituito a Parma da Ujkani (il portiere di origini kosovare, rappresentato dall’agente Fontana in arrivo in Sicilia per discutere con la società in merito al rinnovo del contratto del suo assistito in scadenza a giugno, dovrebbe giocare con continuità nelle ultime gare di campionato). In difesa, inoltre, sono da valutare le condizioni di Andelkovic che domenica, in uno scontro di gioco, ha riportato una contusione cranio-facciale con deviazione del setto nasale ridotta poi negli spogliatoi dal responsabile dello staff medico, Cristian Francavilla.
I riflettori, in ogni caso, saranno puntati ancora una volta sul tandem offensivo composto da Vazquez e Dybala, principale uomo-mercato della compagine rosanero. Sul futuro dell’attaccante argentino, che sogna di giocare al Camp Nou di Barcellona con il suo idolo Messi, si è pronunciato di nuovo il presidente Zamparini «tentato» dalla soluzione Napoli: «Preferisco il Napoli su tutti – ha ammesso ai microfoni di Radio 24 – De Laurentiis mi sta simpaticissimo e Dybala può diventare come Maradona. Juventus e Psg sono in pole, i parigini lo pagherebbero più di tutti. Anche la Juve è in prima fila ma ha la mano corta…». Il patron rosanero spinge Dybala verso il Napoli anche se a Radio Kiss Kiss delinea scenari diversi: «Nel Napoli avrebbe poco spazio perché i partenopei in attacco sono al completo, Juve e Inter hanno più necessità e sono le più interessate».