Nel big-match contro gli umbri, imbattuti prima della partita di ieri sera, gli uomini di Tedino hanno ottenuto, grazie ad un rigore trasformato da Nestorovski, un successo molto pesante. Un'affermazione preziosa dal punto di vista del morale e che consolida la base su cui costruire qualcosa di importante
Il Palermo ha capito cosa è la serie B Col Perugia una vittoria che vale doppio
Vittoria uguale tre punti ma a volte ci sono affermazioni che per il peso specifico che hanno nell’arco di una stagione, anche in relazione allo spessore dell’avversario, valgono doppio. L’1-0 firmato Nestorovski su rigore con cui il Palermo ha battuto il Perugia al Barbera spezzando la serie di tre pareggi consecutivi rientra in questa categoria. Gli uomini di Tedino hanno ottenuto un successo pesante. Una vittoria maturata anche con fortuna tenendo presente che il match, diretto male da un arbitro poco lucido nella lettura di alcune situazioni e nella gestione dei cartellini, è stato deciso da un episodio dubbio (generoso il penalty concesso ai padroni di casa al 36’ della ripresa per un fallo di mano di Colombatto) ma conquistata con ferocia agonistica, grinta e determinazione. Caratteristiche che finora la squadra aveva mostrato raramente o comunque solo a tratti. Ed è proprio questo il passo avanti più importante compiuto ieri dai rosanero rispetto alle precedenti uscite.
Superando un Perugia finora imbattuto, galvanizzato dalla vittoria interna con il Parma e con un attacco da urlo in virtù di 13 gol realizzati in quattro gare, il Palermo ha dato un grande segnale di forza. Soprattutto per il modo in cui ha ottenuto il successo. Un’affermazione funzionale all’obiettivo prefissato a inizio stagione. I rosa vogliono andare in serie A? Al netto di alcuni difetti da correggere e di meccanismi ancora da registrare, è questa la strada da percorrere. Sono questi i mattoncini che, con gradualità, potranno formare l’edificio con vista sulla massima serie. La promozione è un traguardo che andrà conquistato al culmine di un percorso lungo, scandito da determinati step. E questa vittoria di misura contro una diretta concorrente, pericolosa ieri sera in un paio di circostanze, equivale al superamento di uno di questi step. La squadra, in pratica, si è ripresa ciò che aveva lasciato con ingenuità in occasione del precedente match casalingo contro l’Empoli e ha fatto registrare dei progressi dal punto di vista del carattere e della personalità.
Emblematico il rientro dei rosa sul terreno di gioco dopo l’intervallo. Il gruppo si è stretto intorno al portiere Posavec, tornato negli spogliatoi tra i fischi del pubblico per un’uscita a vuoto che al tramonto della prima frazione poteva costare caro se Buonaiuto non avesse fallito un gol a porta vuota da posizione defilata, e nella ripresa è sceso in campo ancora più compatto. Emotivamente vicino al compagno in difficoltà (nel secondo tempo, comunque, è stata determinante una sua uscita bassa a tu per tu con il nordcoreano Han), consapevole delle proprie qualità e convinto di spostare dalla propria parte l’ago della bilancia di una gara equilibrata e piuttosto spigolosa. Sacrificando l’estetica sull’altare dell’intensità e della veemenza (nel finale espulso Bellusci per un intervento pericoloso su Mustacchio) il Palermo ha conquistato una di quelle vittorie cosiddette ‘sporche’. Una vittoria, preziosa in termini di autostima, attraverso la quale i rosanero hanno capito finalmente cosa è la serie B. Un campionato difficile e che richiede un certo tipo di mentalità.