Lo scorso 11 luglio si era dimesso il presidente dell'ente del Sud Est Sicilia. «Noi inizieremo già a lavorare per accelerare il rinnovo camerale e avere una nuova governance», aveva detto durante una conferenza stampa
Il nodo Camera di commercio, dopo Agen salutano in 14 Decade consiglio d’amministrazione. Partita resta aperta
Dopo le dimissioni di Pietro Agen dalla carica di presidente della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, annunciate alla stampa lo scorso 11 luglio, si sono dimessi 14 membri del consiglio d’amministrazione. Decade così l’organo, composto in totale da 32 posizioni. La notizia era stata anticipata dallo stesso Agen, che aveva aggiunto anche che la palla, adesso, passerà alla Regione Siciliana e al governo. «Saranno loro a decidere il da farsi – aveva spiegato – mentre noi inizieremo già a lavorare per accelerare il rinnovo camerale e avere una nuova governance, con l’intento di riprendere ciò che qualcuno ha cercato di toglierci, fallendo».
Al centro della vicenda c’è sempre la separazione degli enti camerali, al momento rimasta solo sulla carta tramite un emendamento al decreto ristori-bis presentato dall’ex ministra del governo Berlusconi Stefania Prestigiacomo. Obiettivo, con il sostegno di Lega, M5s e Pd, staccare gli enti camerali di Siracusa e Ragusa da Catania e farli passare con Caltanissetta, Agrigento e Trapani. Per attuare questo nuovo disegno, il 19 gennaio scorso il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti aveva nominato due commissari. Anche questo passaggio, di fatto, è rimasto solo sulla carta. Perché, da metà gennaio, i commissari non sono mai stati operativi a causa di una lunga serie di ricorsi davanti alla giustizia amministrativa da parte della camera di commercio del Sud-Est. I giudici, a più riprese, hanno tirato le orecchie a Regione e ministero: da un lato, non hanno mai formalmente istituito i nuovi enti – nonostante la nomina dei commissari – dall’altro, nulla era stato previsto in merito a successione, conferimento di immobili e partecipazioni.
L’ultimo passaggio politico sulla vicenda passa da una modifica al decreto legge Aiuti. Lo stesso che ha dato il via alla crisi del governo Draghi, con la mancata partecipazione al voto del Movimento 5 stelle, ma che è stato convertito in legge dopo avere incassato la fiducia in Senato. Nel testo, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 15 luglio, sono state inserite alcune modifiche alla legge sul sistema delle Camere di commercio del 2021. Cambiamenti che, almeno sulla carta, inquadrerebbero in maniera più specifica il ruolo dei commissari.