Dopo il big match di sabato sera, che ha decisamente ridimensionato le ambizioni di cavani e compagni, e la disfatta milanista di fronte ad una lazio cinica ed efficace, la giornata di ieri è stata dominata dalla (solita) straordinaria impresa zemaniana.
Il grande ritorno di Zeman
Dopo il big match di sabato sera, che ha decisamente ridimensionato le ambizioni di Cavani e compagni, e la disfatta milanista di fronte ad una Lazio cinica ed efficace, la giornata di ieri è stata dominata dalla (solita) straordinaria impresa zemaniana.
Sotto di due gol dopo un quarto d’ora, la Roma ha preso lentamente il sopravvento fino a travolgere il povero Genoa sotto la solita caterva di gol. Che abbia segnato l’intero tridente è motivo ulteriore di conforto per i giallorossi, anche se si avverte l’urgenza di recuperare De Rossi, sempre meno a proprio agio nell’indiavolato centrocampo romanista. Strepitoso invece il solito Fiorenzi, incarnazione del verbo zemaniano, che ha finito stremato l’incontro. Adesso per la Roma si aprono interessanti prospettive, visto che di gol ne faranno sempre tanti e dietro non potranno che migliorare. (a destra Zeman, foto tratta da qn.quotidiano.net)
Nel pomeriggio l’Inter di Stramaccioni ha fatto un altro passettino avanti verso la zona Champions. Grazie alla luna buona di Fantantonio e ad un gran gol di Palacio , il primo con i nerazzurri, l’Inter si è portata a sei sole lunghezze dalla Juventus, e prosegue la sua corsa appaiata alla Lazio. Adesso i milanesi dovranno cercare quanto meno di mantenere il distacco inalterato per poi provare a sfidare la Juve tra due settimane.
A dire il vero l’Inter non sembra aver risolto tutti i suoi problemi. Quello che ha guadagnato in dinamismo lo ha perso in fosforo e forse non basterà il ritorno di Sneijder per risolvere i problemi di un centrocampo solido ma non troppo fantasioso. Gran prova del Catania, sfortunato in un paio di occasioni, alla quale è stato negato un rigore grosso quanto una casa che avrebbe portato in parità i catanesi.
Il crollo della Samp (alla terza sconfitta di fila) e l’incapacità della Fiorentina di imporsi lontano dal Franchi, ha creato un solco tra le prime e il resto del gruppo. Piace sottolineare sia il ritorno al gol di Amauri, non del tutto perduto evidentemente tra le nebbie parmensi, e le buone prestazioni del Chievo di Corini, mai dimentica “genio” del Palermo che fu.
Per quanto migliori di domenica in domenica, il gioco dei rosanero produce troppo poco in proporzione a quanto potrebbe. Ieri ha trovato un gran Gillet ma in generale la squadra accusa intorno all’ora un preoccupante calo fisico. Altre volte l’aveva pagata cara, ieri è andata bene, contro un buon Torino che ha avuto forse il torto di non affondare i colpi quando il Palermo sembrava molto stanco. I rosa rimangono al penultimo posto in classifica, ma la classifica cortissima dietro fa ben sperare, in fondo basterebbe un colpaccio in trasferta per fare tutti altri discorsi. E domenica prossima si va a Siena….