Il Governo Monti vuole smantellare la Dia voluta da Giovanni Falcone

Ieri, a Palermo, alla commemorazione del Generale dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa, le ‘autorità’ erano tutte presenti. Tutti sull’attenti. Tutti accanto alle immancabili corone di fiori. Tutti d’accordo sul ricordo di un uomo che ha sacrificato la vita nella lotta contro la mafia (ricordando anche la moglie, Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo morti con l’allora Prefetto antimafia nell’attentato di via Carini, a Palermo).

Il giorno dopo l’Italia ‘Officiale’ ritorna alla ‘normalità’: con la trattativa tra Stato e mafia non bisogne esagerare (specie se le intercettazioni riguardano le istituzioni) con una ‘bella’ novità: l’annuncio dei tagli alla Dia, la Direzione investigativa antimafia voluta da Giovanni Falcone.

Del resto, che cosa vogliamo: il Governo delle Banche ha bisogno di risorse: cosa c’è di meglio della Dia? In fondo di ce cosa stiano parlando? Della lotta alla mafia. “Basta la parola”, verrebbe da dire parafrasando un vecchio slogan pubblicitario: nel senso che la lotta alla mafia, ai tempi del Governo Monti, si fa più con le parole che con i fatti. Firmato: Pdl, Pd e Udc, i tre Partiti che sostengono questo ‘magnifico’ Governo.

Ovviamente, i tagli alla Dia vanno ‘pilotati’ nel silenzio generale. Oggi un bel servizio ampio sulla nuova trovata del Professore lo si può leggere su Il Fatto quotidiano.

“Dovendo obbedire alla spending review, il Governo non ha saputo fare di meglio che abbattere la scure dei tagli nuovamente sull’indennità accessoria al personale in servizio presso la Direzione investigativa antimafia: il cosiddetto Tea (Trattamento economico aggiuntivo), o ‘indennità di cravatta’, la misura voluta dall’allora direttore Gianni De Gennaro per fidelizzare i suoi uomini, renderli orgogliosi di lavorare nella Dia e allo stesso tempo evitare che svolgessero (come accade in tutti gli altri reparti) un secondo lavoro. Per intenderci, parliamo di circa 250 euro al mese per un ispettore con 30 anni di servizio”.

Insomma, un bel taglio per chi rischia la vita per combattere la mafia. Già il Trattamento economico aggiuntivo (Tea) è stato ridotto.  Ora arriva una nuova ‘tosatura’ per il capitolo 2673 che riguarda il Dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale.

“Si tratta di un documento di programmazione – leggiamo sempre su Il Fatto quotidiano – in cui vengono stanziate le cifre – 2013/2015 – destinate, appunto, al Tea. Le cose che saltano agli occhi sono due. La prima è la somma prevista per l’anno prossimo: 3.655.059 euro. Ciò significa che, dai 5,7 milioni promessi fino a qualche mese fa, ne sono stati decurtati già due. Oltre un terzo. Ed è gravissimo, in un momento in cui, tra l’altro, i poliziotti sono spesso costretti ad anticipare le spese di missione”. Insomma: i poliziotti anticipano i solidi per la missione e il Governo Monti li premia…

Poi c’è la seconda cosa che balza agli occhi: la riclassificazione degli oneri, passati da “giuridicamente obbligatori” a “non obbligatori”. Traduzione: il Ministero ritiene questi costi per il personale di ‘funzionamento’: costi che possono essere decurtati.

“Il tutto – leggiamo sempre su Il fatto quotidiano – con un atto amministrativo passato a fine agosto”.

Addio all’ufficio creato da Giovanni Falcone? Sembra proprio di sì. Evidentemente,per l’attuale Governo Monti, avere un’unica struttura (polizia, carabinieri e finanza) per affiancare i magistrati impegnati nella lotta alla mafia non serve più.  Qualcuno ringrazia (e non è nemmeno difficile capire chi…).

Nel silenzio generale scopriamo che il personale della Dia è sotto-dimensionato (mancano circa 200 unità); che vengono create interforze ad hoc per il controllo degli appalti (quando la Dia ha già, al suo interno, un Osservatorio centrale sugli appalti).E, naturalmente, si sbaracca  il Tea.

Intanto “sul Viminale -leggiamo sempre su Il fatto quotidiano – pesa un ricorso presentato da 500 tra ufficiali e sottufficiali che non si sono visti corrispondere, come del resto tutti gli altri colleghi, l’indennità dal novembre 2011”. (a sinistra, foto tratta da giuseppemarinello.blogspo

t.com)

“I provvedimenti del ministero continuano a essere irrazionali – commenta Enzo Marco Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia – e puniscono quelle donne e uomini che più di altri contribuiscono alla confisca dei beni delle mafie. C’è un accanimento contro la Dia, si colpisce la motivazione degli appartenenti che sono stati protagonisti integerrimi delle inchieste più scottanti degli ultimi anni. Ma lo Stato sembra proprio averli abbandonati”.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Ieri, a palermo, alla commemorazione del generale dei carabinieri, carlo alberto dalla chiesa, le 'autorità' erano tutte presenti. Tutti sull'attenti. Tutti accanto alle immancabili corone di fiori. Tutti d'accordo sul ricordo di un uomo che ha sacrificato la vita nella lotta contro la mafia (ricordando anche la moglie, emanuela setti carraro e l'agente domenico russo morti con l'allora prefetto antimafia nell'attentato di via carini, a palermo).

Ieri, a palermo, alla commemorazione del generale dei carabinieri, carlo alberto dalla chiesa, le 'autorità' erano tutte presenti. Tutti sull'attenti. Tutti accanto alle immancabili corone di fiori. Tutti d'accordo sul ricordo di un uomo che ha sacrificato la vita nella lotta contro la mafia (ricordando anche la moglie, emanuela setti carraro e l'agente domenico russo morti con l'allora prefetto antimafia nell'attentato di via carini, a palermo).

Ieri, a palermo, alla commemorazione del generale dei carabinieri, carlo alberto dalla chiesa, le 'autorità' erano tutte presenti. Tutti sull'attenti. Tutti accanto alle immancabili corone di fiori. Tutti d'accordo sul ricordo di un uomo che ha sacrificato la vita nella lotta contro la mafia (ricordando anche la moglie, emanuela setti carraro e l'agente domenico russo morti con l'allora prefetto antimafia nell'attentato di via carini, a palermo).

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]