«Una notizia inaspettata». Daniele Marannano, tra i fondatori e presidente dell’associazione antiracket Addiopizzo, è da oggi Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. A nominarlo è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella «per il vivace impegno a favore della legalità e l’intensa opera di sensibilizzazione». Un’onorificenza importante ricevuta insieme ad altre diciassette persone – italiani e non – che si sono distinte con atti eroici, di volontariato, di assistenza ai migranti e ai disabili, e di legalità. «Lo stato d’animo è quello di un movimento incredulo, sorpreso ed emozionato – dice Marannano a MeridioNews -, ma convinto che da oggi ha un motivo e una responsabilità in più per proseguire quello che è stato fatto in questi anni».
«Non è assolutamente un punto di arrivo, anzi è un riconoscimento che ci deve spingere a fare di più e meglio» dice, spiegando, però che l’onorificenza va all’intera associazione di cui è presidente. «Il riconoscimento va ad AddioPizzo, un movimento collettivo che opera da più di 10 anni sul territorio e di cui mi onoro di far parte assieme a tante altre persone che da tempo dedicano passione e sacrifici per una battaglia difficile». La lotta al racket resta una strada in salita. Impossibile abbassare la guardia. Così il neo cavaliere a nome di AddioPizzo lancia un appello a tutte le vittime di estorsione: «Siamo al vostro fianco. Nei limiti delle nostre possibilità, non faremo mancare mai il nostro supporto a chi compirà la scelta di opporsi al fenomeno mafioso».
Ad aiutare la lotta al racket è paradossalmente anche la crisi economica, che, spiega Marannano, «sta giocando un ruolo fondamentale perché favorisce la collaborazione di molti commercianti e imprenditori non più nelle condizioni di farsi carico di balzelli indebiti. C’è, però, un rovescio della medaglia che è bene tenere presente: la collaborazione di molti operatori economici matura solo dopo essere chiamati dagli organi investigativi e dalla magistratura, che nel frattempo hanno portato avanti le loro indagini e hanno accertato degli episodi estortivi che la vittima non può che confermare». Segno per il presidente di Addiopizzo che «la cultura della denuncia non è ancora prassi, nonostante si siano registrati enormi passi avanti».
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