Il flop del Piano Giovani visto da Malafarina e Musumeci

ALLA FINE IL PARLAMENTARE DEL MEGAFONO E’ L’UNICO CHE DIFENDE L’OPERATO DELL’ASSESSORE. DI TUTT’ALTRO AVVISO IL LEADER DELL’OPPOSIZIONE

La politica siciliana continua ad interrogarsi sulle polemiche alimentate dal dibattito in Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars sul Piano Giovani.

Oltre le accuse dirette alla dottoressa Anna Rosa Corsello, l’ex dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale, l’assessore Scilabra non è andata. Nessuna soluzione è stata prospettata dai rappresentanti del Governo regionale ai componenti della citata Commissione e la confusione, anzi, è aumentata.

Una cosa è certa: sia l’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, sia l’assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno, presente ai lavori, non hanno convinto i parlamentari presenti di tutti gli schieramenti politici che non hanno risparmiato attacchi e critiche al Governo regionale.

L’eccezione è stata rappresentata dal portavoce della Lista ‘ Il Megafono’, Antonio Malafarina.

Intervenendo ai lavori della Commissione, l’esponente crocettiano ha elogiato il lavoro degli assessori.

“La relazione della Scilabra ha finalmente fatto chiarezza nei suoi aspetti cronologici – dichiara Malafarina – e fornisce interessanti spunti di riflessione. È merito dell’assessore aver predisposto per la prima volta in Sicilia un Piano che ha finalità diverse dal passato, affidandosi alle imprese e sostenendole per formare i giovani”.

“È verosimile che, alla fine del percorso formativo, una parte dei giovani, rispetto al passato, troverà lavoro – aggiunge Malafarina – perché i giovani si formano presso le imprese e non altrove”.

“Apprezzo l’atteggiamento dell’opposizione – rilancia il portavoce della Lista Il Megafono all’Ars – che hanno valutato positivamente l’evolversi della vicenda, riconoscendo all’assessore Scilabra la valenza di quello che ha fatto anche se concludono male con la mozione di censura”.

“Censura di che cosa? – si domanda Malafarina -. Forse dovremmo condannare la pazienza che ha avuto l’assessore alla Formazione professionale nell’andare appresso ad un dirigente generale che non ha dato alcun risultato? La politica perde di credibilità, perché gli di atti di indirizzo restano chiusi nel cassetto e non controlla a dovere gli atti di gestione dei dirigenti generali”.

Unica voce fuori dal coro, quella dell’onorevole Malafarina perché, la relazione dell’assessore Scilabra, come dicevamo, non ha convinto i parlamentari dei partiti di maggioranza e quelli delle opposizioni, anche per le mancate risposte ai tanti interrogativi posti.

Il leader delle opposizioni all’Ars, Nello Musumeci, è stato categorico, opponendosi al tentativo del presidente della commissione Lavoro, Marcello Greco, esponente dei Drs al Parlamento siciliano, di far passare una risoluzione all’unanimità che, di fatto, avrebbe assolto l’assessore Scilabra dalle responsabilità.

Musumeci, artefice del riinvio dei lavori, ha chiarito la propria posizione politica sulla vicenda che ha costretto il presidente Greco a fissare una nuova seduta della Commissione Lavoro al prossimo venerdì 12 settembre.

“La Commissione elabori una risoluzione che consenta il voto favorevole di tutti – commenta Musumeci – ma per averlo deve prima indicare le responsabilità politiche del fallimento del click day e del Piano Giovani, poi l’auspicio e l’impegno del Governo a trovare le soluzioni”.

“Non possiamo votare una risoluzione che non faccia emergere le responsabilità dell’assessore Scilabra – ribadisce il leader delle opposizioni all’Ars – ed il presidente Greco è stato costretto a rinviare il voto sulla risoluzione per arrivare all’unanimità”.

“Questa vicenda – aggiunge Musumeci – risente del clima di tensione tra il Partito Democratico ed il presidente Crocetta. E’ una resa dei conti tutta interna a questo Partito. Il Piano giovani è solo uno strumento. Le ragioni del conflitto sono ben altre e meno nobili”.

“Noi siamo interessati a salvare il Piano Giovani – chiarisce Musumeci – nella più assoluta trasparenza, avvertendo i giovani che non si tratta di creare nuovo precariato, di soluzioni occupazionali, ma soltanto di una boccata di ossigeno che consente loro, allo stesso tempo, di qualificarsi per attrezzarsi al meglio nell’impatto col mondo del lavoro”.

“È una sconfitta per il Governo e per la politica – incalza – una vicenda ignobile che spinge a guardare alle responsabilità singole dell’assessore Scilabra che, se non vuole assumersi la responsabilità personale e politica, non può dire che è del dirigente generale, giocando allo scaricabarile”.

“Abbiamo il dovere di fare andare avanti il Piano Giovani, capire quali soluzioni adottare per utilizzare gli ex sportellisti – chiarisce Musumeci – e come economizzare al massimo rinunciando a soggetti esterni e società partecipate contrattualizzate”.

Infine, un rilievo critico sugli affidamenti diretti attuati dall’esecutivo regionale.

“Italia Lavoro è strumento preziosissimo – sottolinea Musumeci – ma noi abbiamo bisogno di capire perché il progetto iniziale del Governo non prevedeva il ricorso alla società in house del ministero del Lavoro e nel novembre 2013 ha cambiato idea”.

“Cosa si vuole fare adesso con Italia Lavoro – s’interroga il parlamentare dell’opposizione – mantenere il rapporto di consulenza? E quali elementi dovrà riqualificare? Quale sarà il ritorno che ne ricaverà, in termini di competenze e risorse umane, la Regione siciliana? Sono tutte domande alle quali il Governo Crocetta – conclude Musumeci – non ha ancora risposto”.


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