L’ex attaccante ha vestito la maglia rosanero nella stagione 1996/97 realizzando 17 gol, mentre con i lombardi ha giocato per tre stagioni: «Sono legato a entrambe le piazze, quella siciliana è stata un’esperienza indelebile. Sento ancora alcuni miei ex compagni come Massara, Biffi, Galeoto e Vasari»
Il doppio ex Saurini avvisa il Palermo in vista del Brescia «Le Rondinelle devono ancora dimostrare i veri valori»
«Sicuramente sarà una bella partita tra due squadre con obiettivi diversi. Il Palermo è primo in classifica e il Brescia sta invischiato nella lotta per non retrocedere». A presentare la sfida di questo pomeriggio al Barbera è Giampaolo Saurini, ex attaccante che ha vestito negli anni ’90 entrambe le maglie e che adesso è allenatore. «A mio parere il Brescia – spiega a MeridioNews – non ha ancora espresso i suoi veri valori. I rosa invece sono senza dubbio una squadra costruita per andare in serie A e si stanno dimostrando una squadra fortissima». I siciliani scenderanno in campo forti del fatto di essere la miglior difesa del torneo cadetto finora: «È un dato statistico, chi prende meno gol alla fine è la squadra che riesce a fare più punti e che riesce ad arrivare su. Tutte le squadre che hanno vinto, sia in serie B sia in serie A, hanno sempre avuto un’ottima difesa, accompagnata da giocatori importanti». In attacco però si segna poco, ma Saurini indica i rosa come una delle squadre da battere: «Il Palermo è una squadra solida e difficilissima da affrontare perché è forte in tutti i reparti. A mio parere è una squadra destinata al ritorno in serie A. Credo che con Frosinone ed Empoli, i siciliani siano la squadra più attrezzata della categoria».
Se il Palermo viaggia a gonfie vele, le Rondinelle sono attualmente invischiate nelle zone basse della classifica: «A rischiare di più sono le squadre che stanno lì sotto come la Pro Vercelli o il Foggia. Alla lunga i valori vengono fuori, siamo a metà dell’opera e qualcuna si rinforzerà o farà qualche aggiustamento. Le squadre che stanno lì sotto se la giocheranno per non retrocedere, ma anche quelle che stanno in una via di mezzo devono stare attente: bastano un paio di risultati negativi per essere risucchiati in basso». Ciononostante, secondo l’ex attaccante la squadra lombarda può far valere quelli che sono i suoi valori: «Anche il Brescia – prosegue Saurini – ha una buona rosa e in alcune partite ha raccolto meno di quello che avrebbe meritato. Credo che risalirà la china, magari anche con qualche aggiustamento. Adesso è anche tornato Boscaglia e credo che la squadra si potrà salvare tranquillamente, anche se adesso bisogna cominciare a fare punti». E proprio il cambio in panchina è avvenuto prima della ripresa del campionato: «Non so di preciso cosa sia successo e non mi permetto di dare un giudizio. È stato fatto un cambio, la società ha richiamato l’ex allenatore che comunque aveva fatto molto bene. Boscaglia conosce bene i giocatori e poi tra l’altro era sotto contratto. Non so per quale motivo abbiano esonerato Marino dopo la sosta, forse sarà successo qualcosa con la società. Entrambi comunque sono due ottimi allenatori».
A Brescia Saurini ha giocato per tre anni (spezzettate in due occasioni) e da allenatore ha anche guidato la Primavera delle Rondinelle: «Sono affezionato a tutte e due le piazze. A Brescia ho conquistato una promozione in serie A e ho giocato per svariati anni. Sono legato a quella città perché lì ho famiglia e anche una figlia. A Palermo mi legano ricordi indelebili, quell’anno (il 1996/97, ndr) ho fatto 17 gol e ho stretto tantissime amicizie. Simpatizzo per i rosanero e vedere il Palermo primo in classifica mi fa enormemente piacere». E l’ex attaccante ha mantenuto anche diversi rapporti umani con i compagni con cui ha condiviso l’esperienza rosanero: «Sento ancora qualcuno, ho rivisto Ricky Massara che lavorava con la Roma e poi è andato all’Inter. Ricordo con affetto tutti i calciatori che erano lì, Biffi, Vasari, Galeoto, Di Già, Sicignano. Li ricordo con piacere perché per me è stata un’esperienza eccezionale a livello lavorativo e anche di vita». Adesso Saurini sta dall’altra parte e ha allenato per cinque anni la Primavera del Brescia e per altri cinque quella del Napoli, anche se attualmente è in cerca di un posto: «Ho allenato fino a poco tempo fa e adesso sto fermo. Sto facendo una sorta di ripasso, mi informo e guardo tante partite. Spero, con l’inizio della nuova stagione a giugno, di trovare una sistemazione con un progetto serio che mi dia la possibilità di lavorare ed esprimere le mie idee. Ho fatto dei cicli, cinque anni a Brescia e altri cinque a Napoli, sono un allenatore di costruzione. Mi piacerebbe – conclude infine Saurini – aprire un nuovo ciclo».