L'ente ha indetto un bando per 105 posti. Dietro l'angolo, però, ci sono le questioni finanziarie e le difficoltà con il gruppo bancario. L'ultima grana è una diffida dell'assessorato con cui si chiede di annullare l'incarico al dirigente
Consorzio autostrade cerca casellanti, scoppia caso Minaldi Dallo stop al direttore in pensione tornato gratis a Unicredit
Un’uscita dalla porta «per raggiunti limiti d’età» e un rientro, gratis, dal portone. In mezzo sia il nodo legato a Unicredit, e i lavoratori rimasti per qualche mese senza stipendio, che la possibilità, dopo diverso tempo, di assumere a tempo indeterminato 105 agenti tecnici esattori, comunemente noti come casellanti. Al centro di tutto c’è la gestione del Consorzio per le autostrade siciliane, l’ente titolare della concessione, su mandato di Anas, di 300 chilometri di autostrade dell’Isola. Dalla Messina-Palermo passando per il collegamento tra il capoluogo peloritano e Catania, fino alla Siracusa-Gela. L’ultimo nodo al pettine è quello che riguarda Salvatore Minaldi, l’ingegnere andato in pensione a fine marzo. Lo stesso, però, ha mantenuto l’incarico da dirigente generale, per un anno e a titolo gratuito, grazie alla decisione adottata dal consiglio direttivo del consorzio. A stoppare adesso la nomina è la Regione con una diffida inviata l’1 aprile dall’assessorato alle Infrastrutture e firmata dal dirigente generale Fulvio Bellomo.
La possibilità di attribuire incarichi dirigenziali, in enti pubblici, a soggetti che hanno raggiunto limiti d’età per il collocamento a riposo sarebbe esclusa da una legge del 2006. «Trattandosi di un ruolo di vertice – si legge nella diffida – si chiede di annullare immediatamente la deliberazione al fine di evitare l’adozione di atti palesemente nulli che potrebbero arrecare significativi danni, anche di natura erariale, all’ente». Ed è proprio sul fronte finanziario che il Consorzio recentemente era riuscito a trovare un’àncora di salvezza grazie all’intervento della Regione dopo che Unicredit aveva decisione di non concedere più credito. Una storia che comincia quando al posto del gruppo bancario internazionale c’era ancora il Banco di Sicilia. Lo stesso che si occupava della tesoreria. Un servizio, in cui era prevista l’anticipazione di cassa, scaduto il 15 dicembre del 2014. Da allora si è andati avanti con continue proroghe e bandi di affidamento andati deserti fino al 31 dicembre del 2021.
Cioè quando Unicredit ha deciso di non proseguire il rapporto chiudendo i rubinetti. Situazione che, come prima conseguenza, ha causato lo stop agli stipendi dei dipendenti. Dal canto suo il Cas ha chiesto una ulteriore proroga di sei mesi con un’anticipazione di cassa di 15 milioni di euro. L’istituto, però, ha risposto in maniera negativa. A mettere una pezza ci hanno pensato da Palermo, tramite l’assessorato alle Infrastrutture, chiedendo alla Regione una concessione di credito da 10 milioni di euro così da chiedere a Unicredit un prestito ponte «per garantire la sostenibilità economica per le spese urgenti e indifferibili». La banca ha approvato la proposta indicando la cifra di 8,5 milioni di euro con l’obbligo prioritario di utilizzare l’apertura del credito per «estinguere l’esposizione debitoria attualmente pari a 4,8 milioni di euro», il tutto entro il 31 maggio del 2022.
«La delibera dell’1 marzo è servita a coprire gli stipendi ma temiamo che sia solo una soluzione temporanea», spiega a MeridioNews Michele Barresi, segretario regionale Uil Trasporti. «Come già evidenziato, c’è un nodo legato all’esposizione del consorzio e lo spettro che si ripresenti il problema. Non sappiamo come si stia muovendo il Cas e per questo motivo abbiamo chiesto un monitoraggio dei bilanci ma non ci hanno mai risposto. Con la trasformazione in ente pubblico economico ci aspettavamo una svolta anche se dietro questa modifica ci potrebbe essere una sorta di irrigidimento da parte di Unicredit».
Ultima questione quella che riguarda lo sblocco delle assunzioni. Prospettiva attesa da anni ma che non convince del tutto i sindacati nonostante il bando da 105 posti. «Per come è stato concepito il bando si creerà ulteriore precariato salariale nonostante l’inquadramento dei posti sia a tempo indeterminato. Si tratta di un piccolo pasticcio. I 105 posti sono dei part-time al 25 per cento perché le maestranze lavoreranno per sei mesi l’anno con il 50 per cento delle ore, anziché 40 saranno 20». Le domande vanno inviate entro il 24 aprile esclusivamente mediante Pec all’indirizzo autostradesiciliane@posta-cas.it.